Angelo Bonelli si improvvisa cantante alla Camera e intona 'Il ragazzo della via Gluck' di Adriano Celentano. E lo fa intervenendo in Aula sulle pregiudiziali di costituzionalità del decreto 'Salva Milano'.
"Questa è la storia di uno di noi, anche lui nato per caso in via Gluck, in una casa fuori città. Gente tranquilla, che lavorava. Là dove c'era l'erba ora c'è una città", scandisce il parlamentare di Alleanza verdi sinistra raccogliendo il commento di un divertito Fabio Rampelli. "Per fortuna è intonato, devo dire", scherza il vicepresidente della Camera.
Bonelli ringrazia e spiega che quella di Celentano è "una grande canzone che racconta la speculazione edilizia nelle nostre città". Poi torna ad attaccare il ‘Salva Milano', con un accorato intervento in cui annuncia il voto contrario di Avs: "Ci troviamo a una norma che di fatto stravolge le città, è una nuova norma che verrà applicata in tutte le città italiane, non solo a Milano. Quindi non chiamiamolo 'Salva Milano', perché è un qualcosa che comprometterà gli assetti territoriali e urbanistici di tutte le città italiane".
Quindi ha concluso con una domanda rivolta a chi ha espresso parere favorevole al provvedimento: "Ma vi rendete conto di che state facendo? È un grande regalo alla rendita immobiliare e fondiaria di questo Paese, alla speculazione immobiliare".