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Sicurezza a Milano, la ricetta di Piantedosi: presidi mobili di polizia, partiamo da via Padova. Fondi per le telecamere

Il ministro dell’Interno dopo il vertice: “Vogliamo dare segno tangibile della riappropriazione 24 ore su 24 del territorio da parte delle forze dell’ordine. Pronti a estendere la sperimentazione anche su altri quadranti critici”. Majorino (Pd): solo annunci, la città ha bisogno di più agenti

Milano, 3 marzo 2025 – Oggi a Milano si è tenuto il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “Con l'occasione abbiamo annunciato una iniziativa che partirà a brevissimo, in questi giorni, che sono dei moduli territoriali sul modello delle stazioni mobili, che inizieranno dalla zona di via Padova" ha annunciato il ministro.

Presenza della polizia sul territorio: sperimentazione in via Padova

"Sarà un modo per dare anche il segno tangibile della riappropriazione 24 ore su 24 del territorio da parte delle forze di polizia - ha proseguito - saremo presenti lì con un presidio fisso intorno al quale ruoteranno anche le volanti che faranno il controllo del territorio su quei quadranti. Saranno a disposizione della cittadinanza per ogni riferimento e anche di pronto intervento".

"Sperimentiamo questo modulo che potrà essere successivamente esteso su altri quadranti critici - ha spiegato il ministro - con la sperimentazione partiamo da via Padova. I presidi partiranno in via sperimentale ma saranno stabili, se funzioneranno come crediamo decideremo estensione e stabilizzazione dell'iniziativa. Le zone ci sono ma partiamo da via Padova, tra le maggiormente meritevoli di attenzione", ha ribadito.

Finanziamenti per la videosorveglianza

"Abbiamo anche fatto una riflessione sul fatto che siamo in procinto di sostenere la Regione Lombardia e quindi la città metropolitana di Milano e la città, con qualche risorsa di alcuni milioni di euro che ci vengono da diversi canali di finanziamento. Con accordi che prevedono l'utilizzo soprattutto di strumenti tecnologici di videosorveglianza in contesti come i presidi sanitari, zone di spaccio non ancora coperte dalla videosorveglianza e penso al bosco di Rogoredo e a zone analoghe fuori dall'area metropolitana di Milano" ha aggiunto.

Il nodo della criminalità giovanile

Piantedosi ha sottolineato che l’abbassamento dell'età di giovani che commettono reati "è un problema non solo di Milano ma di tutta Italia, c'è questo problema dei giovani sul quale siamo tutti impegnati a trovare delle soluzioni giuste".

“Sui giovani vanno fatte anche delle riflessioni che riguardano percorsi di integrazioni anche con le scuole", ha sottolineato. Per questo, "ci siamo incontrati con il ministro Valditara a margine di questa riunione e abbiamo affrontato proprio questi problemi della criminalità minorile. Del fatto che sia arrivato il momento che aggiorniamo le iniziative che si possono mettere in campo. Il governo ha già avviato molti filoni di iniziative per cercare di coniugare interventi di contrasto ai fenomeni delinquenziali e nello stesso tempo azioni di riqualificazione, finalizzati a intercettare i fenomeni di devianza giovanile", ha concluso.

Majorino (Pd): da Piantedosi solo annunci

Critico il capogruppo Pd in Consiglio Regionale Pierfrancesco Majorino: "Dal ministro Piantedosi è arrivato solo l'ennesimo annuncio, senza numeri precisi e date certe degli interventi promessi. Milano ha bisogno di più agenti sul territorio. Ad ora siamo solo di fronte a più promesse. Così non va bene” ha detto il componente della segreteria nazionale dem.