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Silvio Berlusconi parla dopo il ricovero: “È stata dura. Grazie Marta, mi è stata accanto sempre”

Prima intervista del Cavaliere dopo le dimissioni dal San Raffaele: “Non ho mai smesso di lavorare, ho dato continue indicazioni per le amministrative”

Silvio Berlusconi e Marta Fascina in un'immagine pubblicata a febbraio su Instagram dalla compagna del cavaliere

Milano – "Sto meglio. È stata dura, ma sono sempre stato fiducioso. Mi sono affidato all'aiuto del Cielo e alla professionalità dei medici". Silvio Berlusconi torna a parlare a pochi giorni dalle dimissioni dal San Raffaele, dov’è rimasto ricovero per un mese e mezzo a causa di un’infezione polmonare nel quadro di una leucemia mielomonocitica cronica

La dedizione di Marta

Il primo pensiero del presidente di Forza Italia è stato per la compagna Marta Fascina, che lo ha accudito durante tutto il periodo del ricovero – "Marta ha superato sé stessa – ha detto l’ex premier in un’intervista al Corriere della Sera – mi è stata accanto con una cura e una dedizione senza eguali. Ho percepito anche questa volta l'amicizia e l'affetto sincero, a tratti addirittura commovente, di molte persone, anche sconosciute”.

Sempre al lavoro

Non ho mai smesso di lavorare - ha proseguito Berlusconi - dando indicazioni e suggerimenti sulla campagna per le amministrative". Alla domanda su una possibile riorganizzazione del partito in vista delle Europee, l'ex premier ha risposto: “La storia di Forza Italia è quella di un continuo rinnovamento. Ma perché sia credibile dobbiamo prima di tutto rinnovare noi stessi. Continueremo a farlo, senza rottamare nessuno. FI ha una classe dirigente nazionale e locale esperta e autorevole. Ma non sono e non saranno soli, perché io continuerò a esercitare appieno le mie responsabilità di fondatore e di leader”.

Il Pd e Renzi

"Con il Pd sempre più spostato a sinistra e il tramonto del cosiddetto Terzo polo – ha poi detto il leader azzurro – lo spazio al centro si allarga e Forza Italia lo presidia con coerenza. Renzi dice spesso cose giuste, ma fino a quando non ne trarrà le conseguenze politiche, scegliendo la nostra metà campo, non si potrà andare al di là di occasionali convergenze in Parlamento".