Milano - Promette una battaglia per far aumentare lo stipendio dei sindaci delle 14 Città metropolitane al livello di quello dei parlamentari. Di recente ne ha parlato anche con il sindaco Giuseppe Sala, che si è detto d’accordo. "Sono convinto che alla fine tutti i sindaci d’Italia sosterranno questa battaglia". Parole di Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato, braccio dentro della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, ex ministro. La Russa , 73 anni, in politica fin da ragazzino, sempre a destra dello schieramento politico, dal Msi ad An fino al Pdl e a FdI, parte da un confronto tra gli emolumenti di sindaci di grandi città, parlamentari, governatori e consiglieri regionali. I vasi di coccio, se si guardano i numeri, sono proprio i sindaci: quello di Milano porta a casa circa 7.800 euro lordi al mese mentre deputati e senatori hanno un’indennità mensile di oltre 11 mila euro, a cui però vanno aggiunti i rimborsi annuali per le spese di mandato e i rimborsi per telefoni trasporti.
Risultato: i parlamentari incassano circa 14 mila euro al mese, in pratica il doppio dei sindaci delle grandi città, che pure hanno responsabilità politiche, amministrative e legali spesso più gravose di deputati e senatori. Se la passano meglio dei primi cittadini anche i presidenti di Regione (13.800 euro al mese) e i consiglieri regionali (10.545 euro tra indennità mensile e rimborso spese mensile). La Russa guarda anche alla difficoltà di far scendere in campo imprenditori e manager come candidati sindaci e spiega: "Presenterò un emendamento per sostenere che è giusto che i sindaci delle metropolitane abbiano lo stesso emolumento dei parlamentari. Lo proporrò appena ci sarà una legge che mi consenta di inserire questo emendamento o nella Finanziaria dell’anno prossimo. Potrebbe essere opportuno un adeguamento dell’emolumento anche per i sindaci delle città più piccole".
Il vicepresidente del Senato aggiunge: "Secondo me è giusto facilitare l’accesso in politica di persone di qualità, che magari ne rimangono lontani solo per motivi economici. Non si può pensare che un professionista, un impreditore o un dirigente lasci tutto se non è malato di politica come me o come altri. Tra le persone della mia generazione ci sono molti malati di politica, ma nelle generazioni più giovani ce ne sono sempre meno. Quindi, per migliorare la risposta che devono dare i sindaci alle città, credo sia opportuno adeguare il loro emolumento". La Russa, alla fine, svela: "Sì, ne ho parlato anche a Sala, che mi ha detto: “Se presenterai un provvedimento del genere, lo appoggerò’’". Tant’è. Ieri pomeriggio anche il leader della Lega Matteo Salvini si è unito alla battaglia: "Sarà impopolare ma come Lega presenteremo una richiesta per aumentare lo stipendio e soprattutto le tutele legali e giuridiche per i sindaci che guadagnano poco e niente e sono esposti a ogni tipo di denunce e segnalazioni, che poi in 9 casi su 10 si rivelano infondate. Puntare sugli 8 mila sindaci è fondamentale".