
Area B e C a Milano
Milano, 3 marzo 2025 – Smog a Milano: l’inquinamento dell’aria al centro di un piccato botta e risposta tra il sindaco Giuseppe Sala e il primo cittadino di Sesto San Giovanni (il comune più popoloso della Città Metropolitana, immediatamente a ridosso del capoluogo), Roberto Di Stefano. Oggetto del contendere in particolare la ben nota misura “Area B” (la zona a traffico limitato nata nel 2019) e la sua efficacia per fronteggiare il problema.
Discussione sull'efficacia delle misure
"È evidente che una città da sola non riesce a risolvere i problemi di smog – ha detto oggi Beppe Sala alla presentazione della Alleanza per l'aria e per il clima promossa dal Comune –. Possiamo fare tutte le Aree B, i divieti ma non siamo in una campana di vetro, se poi il territorio circostante non segue, è un problema". Il primo cittadino milanese ha poi aggiunto: "Però una città può dare un esempio e cambiare le nostre abitudini. Il clima e l'aria cambiano se cambiano le nostre abitudini. Si cita sempre come ci muoviamo, l'utilizzo dell'auto. Sono tante le questioni che vanno a impattare sul profilo ambientale, come consumiamo, cosa mangiamo. Questo percorso credo di averlo fatto in maniera coerente essendo lontano dal dire che abbiamo fatto tutto giusto" ha concluso.
Critiche da Sesto San Giovanni
La riflessione del collega milanese non è andata giù all’omologo di Sesto San Giovanni: “Il sindaco Giuseppe Sala dimostra una grande confusione sul tema dello smog" ha chiosato il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano. “Inizialmente ha preso decisioni puramente ideologiche, senza confrontarsi con i Comuni della Città Metropolitana, tanto che alcuni sindaci del Pd in Città Metropolitana hanno presentato mozioni per prendere distanze contro l’atteggiamento adottato. Oggi, invece di riconoscere il fallimento delle sue scelte e fare un passo indietro, pretende che gli altri sindaci si adeguino a decisioni unilaterali. L’Area B si è rivelata una misura totalmente ideologica e a pagarne il prezzo più alto sono i cittadini”.
Aumento dei livelli di smog nel 2024
Nel 2024 i livelli di smog raggiunti nelle città italiane sono aumentati rispetto all’anno precedente. E Milano non fa eccezione, anzi. Questo, in sintesi, è quanto è emerso dal rapporto “Mal’aria di città" reso noto da Legambiente. Nel 2023 le città capoluogo nelle quali si erano contati più di 35 giorni di Pm10 oltre la soglia di guardia dei 50 microgrammi per metro cubo – due tetti imposti dall’Unione Europea – erano state 18, nel 2024 sono invece salite a 25. L’indagine è stata condotta in 98 città attraverso le centraline di rilevazione delle polveri. E se Frosinone si conferma per il secondo anno di fila al primo posto con 70 giorni di sforamento, Milano è subito dietro con 68 giorni, un dato relativo, in particolare, alla centralina di viale Marche.