GIULIA BONEZZI E NICOLA PALMA
Politica

"Restiamo umani": in tremila sfilano contro Matteo Salvini

Dai balconi striscioni con sfottò e insulti

Corteo anti sovranisti

Milano, 19 maggio - «Chi di barconi ferisce di balconi perisce», recitava una maglietta ieri al corteo antisovranista di Milano. Circa tremila persone hanno sfilato sotto la pioggia lungo la Cerchia dei Navigli, e circa tremila sono state le foto di striscioni arrivate ai Sentinelli per le ‘balconiadi’ lanciate dopo la rimozione del lenzuolo a Brembate. Vincitore morale il ‘Restiamo umani’ di 5 metri srotolato al comizio sovranista in Duomo (un centinaio i contestatori in piazza, tenuti a distanza dalla polizia), da un terzo piano che si scoprirà essere in affitto a un hotel. Protagonisti del gesto un’attivista di Non una di meno e Riccardo Germani, sindacalista dell’Usb non nuovo a imprese del genere, travestito da Zorro con spada di plastica per richiamare l’aneddoto citato dal vicepremier nel libro Io sono Matteo Salvini, sul pupazzetto che gli rubarono all’asilo. 

«Siamo saliti in maniera un po’ acrobatica, per dare un messaggio positivo, di speranza. L’odio lo lasciamo a chi vuol governare questo Paese col razzismo», spiegherà ‘Zorro’, accolto tra selfie e applausi al corteo antisovranista partito dal Castello Sforzesco. L’hanno chiamato ‘Gran Galà del futuro’ che inizia con un paio d’ore di concentramento nel parco Sempione tra saltimbanchi, cabaret («Il congiuntivo è sexy») e musica. 

Centri sociali, femministe, associazioni anche cattoliche che si occupano di migranti, gente di ogni età che moltiplica la protesta sull’ombrello, sullo zaino, su un passeggino. Tra un ‘Refugees Welcome’ e un paio di ‘mostri del cambiamento climatico’, il protagonista è naturalmente il ministro dell’Interno: ‘Prossima divisa a righe’, ‘Più giardini meno Salvini’, col cognome scritto all’ingiù, persino la parodia macabra, ‘VinciLoreto’. Ma sono poche sbavature in una manifestazione che inizia coi fumogeni arcobaleno e finisce coi fuochi d’artificio. 

Ragazzi con la faccia truccata ballano dietro un gonfalone rivisitato in fucsia e oro al grido: «Riprendiamoci la città contro l’invasione dei fascisti, razzisti, nazisti di tutta Europa». Il camion di testa manda il video degli studenti di Palermo sulle leggi razziali, rende omaggio alla loro prof sospesa e all’elemosiniere-elettricista del Papa, si collega con un girotondo per Silvia Romano, la volontaria milanese rapita in Kenya, e con Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace, che invita: «Non ci possiamo rassegnare a questa deriva. Creiamo reti di solidarietà e contrapponiamo al modello di disumanità il concetto di rimanere umani». Il percorso nel cuore di Milano è punteggiato di messaggi alla finestra: parecchie bandiere europee e anche striscioni, da un sintetico ‘No’ a un più articolato ‘Vendo pupazzetto di Zorro per 49 milioni’.