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La protesta in piazza Scala di chi contesta il “Salva Milano“ Ieri approvato l’ordine del giorno a sostegno del decreto
Milano, 11 febbraio 2025 – La partita in Comune sul decreto Salva Milano l’hanno vinta il sindaco Giuseppe Sala, anche se assente, e il centrosinistra, pur tra divisioni, polemiche e contestazioni fuori e dentro Palazzo Marino.
La partita in Senato, invece, è ancora tutta da giocare: alcune indiscrezioni non escludono che il Pd possa presentare emendamenti al testo, che dunque dovrebbe tornare alla Camera per una seconda approvazione. Tempi lunghi.
Schieramenti al voto
L’ordine del giorno a favore del decreto Salva Milano presentato in Consiglio comunale da Pd, Riformisti e lista Sala, invece, ieri è stato approvato con 22 voti favorevoli e sette contrari, con buona parte dei consiglieri del centrodestra che non ha partecipato al voto.
Il centrosinistra non ha votato compatto la proposta contenuta nell’odg, la stessa illustrata dal presidente dell’Anci e sindaco di Napoli Gaetano Manfredi: approvare subito il Salva Milano al Senato e lavorare subito dopo a una legge quadro sull’urbanistica che superi il provvedimento ponte contenuto nel decreto.
I tre consiglieri dei Verdi – Gorini, Cucchiara e Monguzzi – hanno votato “no”, lo stesso ha fatto il consigliere del Pd Alessandro Giungi (“non avrei mai pensato di dover assistere al centrosinistra in Comune che vota una sanatoria”). Nell’opposizione, invece, hanno votato contro i leghisti Alessandro Verri e Annarosa Racca e il consigliere del gruppo Misto Enrico Fedrighini.
Sala “marca visita”
Duro il confronto in aula, con un convitato di pietra, il sindaco Giuseppe Sala, che ieri pomeriggio era a Roma per partecipare alla trasmissione “Otto e Mezzo“ di Lilly Gruber su La7. Polemiche bipartisan sulla sua assenza.
Il primo cittadino, in mattinata, parlando del voto sull’odg atteso nel pomeriggio, aveva detto che “come sempre è inutile pensare che ci sia l’unanimità su temi del genere. Però vorrei vedere uno schieramento abbastanza compatto rispetto a quelli che mi sostengono. Alla fine deciderà il Parlamento. Certamente sarebbe un segnale positivo che la maggioranza che mi sostiene capisse le ragioni del sì e le facesse proprie”.
Il testo del documento
Ma cosa c’è scritto esattamente nell’odg? Il documento “esprime il proprio sostegno alla conclusione positiva dell’iter di approvazione del DDL 1309 - Disposizioni di interpretazione autentica in materia urbanistica ed edilizia, strumentalmente definito Salva Milano”.
Nel testo che vede come primi firmatari i capigruppo Beatrice Uguccioni (Pd), Giulia Pastorella (Riformisti), Marco Fumagalli (Lista Sala) e il presidente della commissione Rigenerazione urbana Bruno Ceccarelli (Pd), si esprime inoltre “la necessità di una successiva e rapida riforma organica complessiva della materia”, come richiesto dall’Anci, “che definisca i principi fondamentali dell’urbanistica nel rispetto delle prerogative delle regioni e dei comuni italiani garantendo la riduzione del consumo di suolo, la sostenibilità ambientale, il risparmio energetico, l’equità sociale, la tutela del paesaggio, la rigenerazione urbana, la valorizzazione del patrimonio storico e architettonico e la promozione di un modello di sviluppo equo, inclusivo e innovativo per le città del futuro”.
Per Uguccioni e Ceccarelli “due sono le richieste: usciamo dall’impasse interpretativa di questo momento e semplifichiamo il quadro normativo di riferimento”. Non manca un attacco al centrodestra: “FdI e i partiti al governo hanno provato a ricattare il centrosinistra minacciando di non votare la legge, infischiandosene delle conseguenze sulla città. Forse pensano di conquistare Milano punendola con i tagli ai fondi dei Comuni e le minacce”. La partita al Senato, però, potrebbe vedere un Pd non favorevole al decreto Salva Milano così com’è ora. Un bel problema politico per Sala e per i dem a Palazzo Marino.