Milano, 6 dicembre 2022 - A 24 ore dal sipario sulla Prima, è stata definita la composizione del Palco reale della Scala. Un compito tutt’altro che semplice in un anno che vedrà in teatro un vero e proprio parterre de rois, con pochissimi precedenti nel recente passato. Ecco chi si accomoderà sulle poltrone più prestigiose del Piermarini.
Mattarella e von der Leyen
Si parte ovviamente dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, che dodici mesi fa fu accolto dalla standing ovation del pubblico in sala e dalle richieste di "bis" per convincerlo a restare al Quirinale per il secondo mandato. C’è da scommettere che domani sera gli spettatori saluteranno con lo stesso affetto il presidente della Repubblica, che come sempre sarà accompagnato dalla figlia Laura. Al loro fianco troverà posto anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che con Mattarella parteciperà al mattino alla cerimonia in Bocconi per l’ex premier Mario Monti, che passerà ufficialmente le consegne al successore Andrea Sironi nel ruolo di presidente dell’ateneo di via Sarfatti.
Il debutto di Meloni
In Palco reale ci saranno pure la premier Giorgia Meloni, al debutto nel tempio della lirica insieme al compagno, il presidente del Senato Ignazio La Russa con la moglie, la vicepresidente della Corte Costituzionale Daria De Pretis con la figlia, il presidente della Regione Attilio Fontana con la figlia, il sindaco e presidente della Fondazione Giuseppe Sala con la compagna, il prefetto Renato Saccone con la moglie e il segretario generale della presidenza della Repubblica Ugo Zampetti.
Fuori dal Palco reale
Fuori dal Palco reale i ministri Gennaro Sangiuliano (Cultura), Adolfo Urso (Imprese e made in Italy) e Maria Elisabetta Alberti Casellati (Riforme istituzionali e semplificazione normativa): il primo dovrebbe accomodarsi in un palco vicino a quello Reale, gli altri due in platea. La nutritissima pattuglia di personalità politiche e istituzionali ha portato anche all’allungamento di dieci minuti dell’intervallo dello spettacolo Boris Godunov, in modo che tutti possano andare a salutare il direttore d’orchestra Riccardo Chailly, primo tra tutti il presidente Mattarella; a quest’ultimo, una rappresentanza dei lavoratori consegnerà una lettera contro i tagli alla cultura.