Milano, 3 ottobre 2024 – Con l’inizio dell’autunno e le giornate di pioggia e maltempo (come quella odierna) una domanda aleggia tra i cittadini lombardi: “Quando si possono accendere i caloriferi?”. L’attesa – al netto di clamorosi ribaltoni meteo – non sarà lunga: da metà ottobre è previsto il via libera ai riscaldamenti, seguendo alcune indicazioni. Ma partiamo dall’inizio: le date per le città della Lombardia, compreso il capoluogo milanese. Il giorno dell’accensione e la durata oraria del riscaldamento non sono uguali in tutta Italia, considerando che il temperature e clima variano molto tra Nord e Sud del Paese: il Paese è diviso in sei zone. Questa classificazione si basa sui gradi-giorno, ovvero della differenza tra temperatura dell’ambiente interno e temperatura media esterna sommata per tutti i giorni dell’anno. E in Lombardia? Come funziona nella nostra regione e a Milano?
Lombardia e Milano: le date di accensione dei riscaldamenti
Gran parte della regione fa parte (Milano compresa) della cosiddetta della Zona E, nella quale sono previste 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile. La zona E infatti comprende province con gradi-giorno tra 2101 e 3000. Alcuni comuni montani (pensiamo per esempio a Bormio, Livigno, Aprica e Madesimo) fanno parte invece della Zona F, dove non è prevista alcuna limitazione. Di fatto, va tenuto a mente, ogni Comune può intervenire con deroghe, che naturalmente devono essere giustificate dalle condizioni climatiche. E sempre questa condizione consente l’accensione anche in assenza di ordinanza del sindaco. Il decreto Drp del 2013 stabilisce che “al di fuori di tali periodi, gli impianti termici possono essere attivati solo in presenza di situazioni climatiche che ne giustifichino l’esercizio e, comunque, con una durata giornaliera non superiore alla metà di quella consentita in via ordinaria”.
Quale temperature deve esserci in casa? Le regole
Un esempio? Nel 2022 a Milano l’accensione del riscaldamento scattò solo il 3 novembre: a causa di una lunga “ottobrata". “Il meteo continua a essere buono - aveva spiegato il sindaco Sala motivando lo slittamento –. Abbiamo un duplice obiettivo: risparmiare e non inquinare". Anche per mantenere un occhio all’ambiente è bene tenere sotto controllo le temperature in casa, evitando sprechi e un clima “caraibico” (non necessario) tra le mura domestiche. Qual è la temperatura massima che si può tenere in casa? Il massimo consentito è di 20 gradi (più o meno 2). Sopra quella temperatura, in teoria si rischia la multa. L’accensione deve avvenire dopo le 5 del mattino, lo spegnimento entro le 23.
Il decreto distingue: “Durante il funzionamento dell'impianto di climatizzazione invernale, la media ponderata delle temperature dell'aria, misurate nei singoli ambienti riscaldati di ciascuna unità immobiliare, non deve superare:
- 18°C + 2°C di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili
- 20°C + 2°C di tolleranza per tutti gli altri edifici.