Giambattista Anastasio
Milano

Salva-Milano in bilico, ira di Sala: “Io furibondo. Nessuno ha detto “abbiamo fatto tutto bene”ma sempre tutto nella massima trasparenza”

“La Camera ha approvato il Salva Milano e ora voglio vedere cosa succede in Senato, voglio vedere il Pd che posizione tiene, perché dopo che è passato alla Camera è inaccettabile accettare che qualcosa cambi. Dovessero esserci cambiamenti, vedremo le conseguenze. Però è un fatto di rigore e onestà”

Giuseppe Sala sindaco di Milano

Giuseppe Sala sindaco di Milano

Milano, 15 dicembre 2024 –  “Incazzato”. Giuseppe Sala non ne fa mistero, anzi. A suscitare l’ira del sindaco sono i tentennamenti dei senatori del Pd sull’opportunità di bissare l’approvazione del Salva Milano così com’è, senza modifiche che ne alleggeriscano l’impatto, anche a Palazzo Madama e le contestazioni alla legge che si susseguono da mesi dalle file del centrosinistra. L’antefatto: alla Camera dei Deputati il via libera c’è stato, ma le opposizioni si sono spaccate. Il Pd ha votato a favore, Avs e M5s contro. Decisivo il supporto al provvedimento garantito dal centrodestra, in particolare da Fratelli d’Italia e Lega. Una spaccatura che nel fronte progressista ha lasciato il segno. Da qui i tentennamenti di alcuni dem, intenzionati ad approfondire eventuali modifiche, e l’“incazzatura” di Sala, preoccupato perché in caso di modifiche l’iter di approvazione ripartirebbe dall’inizio. “La Camera – ha rimarcato ieri il sindaco durante un evento di Azione – ha approvato il Salva Milano e ora voglio vedere cosa succede in Senato, voglio vedere il Pd che posizione tiene, perché dopo che è passato alla Camera è inaccettabile accettare che qualcosa cambi. Dovessero esserci cambiamenti, vedremo le conseguenze. Però è un fatto di rigore e onestà”.

Il mirino di Sala si sposta poi dal Pd ai detrattori di un provvedimento nato dopo le inchieste della procura di Milano, che ha ritenuto di dover far luce sulle modalità con le quali l’assessorato all’Urbanistica ha perseguito l’obiettivo di rigenerare intere aree della città: sotto esame c’è la congruità degli oneri di urbanizzazione chiesti ai costruttori e la liceità di rigenerazioni che hanno portato ad edifici di più piani anche là dove ce n’erano di modesti. Nei giorni scorsi anche 140 tra giuristi e accademici hanno chiesto al Senato di stoppare la legge. “Nessuno ha mai detto che abbiamo fatto tutto bene ma abbiamo fatto tutto nella trasparenza – ha puntualizzato Sala in merito –, e la cosa che mi fa incazzare, e sottolineo incazzare, è che il centrosinistra governa la città da 14 anni. Chi oggi fa dei distinguo era in giunta, era in Consiglio e io non ho visto nessuno in questi anni alzare la mano e dire: “C’è qualcosa che non va“. Sono diventati tutti fenomeni adesso? Questa non è lealtà. Adesso c’è una questione che è da sanare perché io, da responsabile del Comune, ho dirigenti e funzionari inquisiti e li voglio proteggere. Dobbiamo rifare il Piano del governo del territorio: ci mettiamo 9 o 15 mesi? Non mi interessa. Invitiamo l’universo mondo al tavolo e tiriamo fuori una soluzione adeguata ai tempi”.

Contattato dal Giorno, è Franco Mirabelli, senatore milanese del Pd, a spiegare che sta accadendo a Palazzo Madama: “Viste le posizioni di Avs e M5s, tra i senatori del Pd c’è semplicemente la volontà di capire il provvedimento. Ma sono convinto che alla fine prevarranno le ragioni per le quali si è votato alla Camera”.

Matteo Salvini, ministro leghista alle Infrastrutture e ai Trasporti, attende: “Tengo a centinaia di famiglie che sono nel limbo, che hanno comprato perché il Comune ha permesso e ha costruito e adesso non sanno se sono proprietari o se gli abbatteranno la casa. Mi sono messo a disposizione dei sindaci, anche del sindaco Sala, per scrivere una norma che vada a sanare il passato e garantisca le famiglie. Se poi il Pd cambia idea ogni settimana me lo dica”. Dal centrosinistra il fuoco continua: “Perché state sottoscrivendo il piano Salva Milano per speculatori ed affaristi? Perché vi state intestando questo scempio? È un Affossa Italia”: queste le domande rivolte ieri da Giuseppe Conte, leader del M5s a FdI in quel di Atreju. “Posso dire a Sala che io sono più arrabbiato di lui – dice Angelo Bonelli, coportavoce di Europa Verde –. Consentire che in un’area dove c’è un rudere si possa realizzare un grattacielo di oltre 25 metri quadruplicando le cubature è inaccettabile. E lo è ancor di più se oltre a sanare irregolarità a Milano si apre alla speculazione in altre città. Con una Scia i costruttori potranno fare quel che vogliono. Mi chiedo come possa il Pd approvare”.