ANDREA SPINELLI
Milano

Shel Shapiro: "Il mio Vaffa a un mondo che ci vuole tutti omologati"

“Non dipende da Dio” . Shapi ro e il singolo nel quale si racconta a 77 anni: ispirato dai rovesci della vita

Shel Shapiro e Maurizio Vandelli

Milano, 13 febbraio 2021 -  Non dipende da Dio. Lui lo definisce un titolo "necessario" perché "uno non ha il diritto di fare questo mestiere se non rischia la vita, artistica naturalmente". Lui è Shel Shapiro e “Non dipende da Dio” il singolo con cui torna sul mercato per raccontarsi a 77 anni ancora come gli piace, controcorrente. "Troppo facile insistere sull’operazione che abbiamo fatto con Maurizio (Vandelli - ndr)" prosegue l’ex frontman dei Rokes, che ha inciso questa sua nuova fatica a Como, nello studio del produttore Filadelfo Castro. "È stata un’esperienza carina, divertente, ma anche lo sfruttamento del ‘patrimonio’ che abbiamo accumulato nel tempo. Invece ‘Non dipende da Dio’, con la sua voglia di nuovo, rappresenta il desiderio di voler aggiungere ancora un po’ di valore a questa ricchezza, di darsi una ragione per combattere ancora. Adagiarsi sugli allori significa un po’ rinunciare a vivere". Shel, quando è nato il brano? "Non l’ho scritto in questi ultimi mesi, quindi non è influenzato dal Covid, ma dai rovesci della vita, dai momenti di gioia e da quelli di dolore più profondo. Alla mia età la cosa più importante è capire se c’è qualcosa di vero nello sguardo di quello che la mattina ti guarda dall’altra parte dello specchio". Questo pezzo è una conseguenza dell’esperienza con Vandelli? "No. Lo sviluppo di un’idea che stavo maturando da anni. Con Maurizio ci siamo molto divertiti, ma poi è stato il Covid a decidere la durata del nostro sodalizio, finito col passaggio del ‘tempo vuoto’". E ora? "Penso sempre al domani convinto che la mia vita sia ancora tutta da vivere, ca**o". Lo diceva pure nell’autobiografia “Io sono immortale”. "Mi porto dietro l’inguaribile ottimismo di un depresso cronico. Tant’è che, dopo il singolo, con Castro stiamo lavorando al resto dell’album. I provini li ho fatti nel mio studiolo a Loano, in Liguria, mentre le registrazioni a Como. Sarà un disco pieno di bella musica; un grosso ‘vaffa’ a quel mondo che ci vorrebbe tutti uguali, tutti omologati. Abbiamo scelto di pubblicare ‘Non dipende da Dio’ solo perché è il primo pezzo che abbiamo finito, non perché lo reputiamo il migliore dell’album". E poi? "Vaccino permettendo, spero di riuscire a fare qualche concerto in estate. Per un musicista il live equivale alla maschera d’ossigeno per malato di Covid. È vitale". Cinema? "Mi hanno offerto un paio di cose che non ho accettato, perché le trovavo poco divertenti. A questa età i registi ti propongono quasi sempre di vestire i panni del nonno… e io invece sono un serial killer mancato".