di Luca Guazzoni
Milano, 23 novembre 2013 - La contestazione infiamma il gelo di San Siro. La Curva Sud, che già in passato aveva mostrato a suon di fischi un certo malessere, non ha fatto prigionieri e sfogato la propria frustrazione su tutti i dipendenti rossoneri. Da Galliani e Barbara, centro bicranico del potere decisionale, ai giocatori, ad Allegri: nessuno si è salvato dalla furia dei tifosi.
Parole dure. «Rossi come il fuoco, neri come l’incazzatura, se non sputate sangue iniziate ad aver paura». La contestazione diventa minaccia. E colpisce le due teste coronate del club, impegnate ad una sanguinosa lotta intestina: «Mentre consumate i vostri giochi di potere, ridate al Milan il blasone che deve avere».
Nel mirino anche il tecnico («Mister, per come gioca la squadra c’è poco da stare allegri») e i giocatori, accusati di scarso impegno e di poca professionalità. «Constant: al posto di fare il pagliaccio arrogante, rispetta chi paga per vederti giocare in modo imbarazzante». Per il laterale - che chiuderà l'account twitter per evitare nuovi sberleffi da parte dei tifosi - anche una critica di coppia: «Dagli anni d'oro del Grande Milan, agli anni di Zapata e Constant»).
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