Milano, 10 maggio 2018 - Il diktat è preciso: non si parla di mercato fino al 20 maggio. Piero Ausilio se lo è auto-imposto e pubblicamente ha smesso di rispondere a ogni domanda sull’operato dell’Inter in vista della prossima campagna acquisti. Non vuol dire, ovviamente, essersi fermati: il ds nerazzurro è al lavoro da tempo, con grande anticipo sull’estate, ancor di più da quando è rimasto il solo responsabile del mercato per le dimissioni di Walter Sabatini. Tre nomi sono praticamente già in cassaforte: Lautaro Martinez, De Vrij e Asamoah.
Nulla di ufficiale, ma solo per ragioni di tempistica. Il Racing ha fatto nelle ultime ore un tentativo per provare a trattenere l’astro nascente argentino (strappato a una folta concorrenza internazionale) almeno fino al termine dell’anno solare. Un approccio vano, perché la società di Corso Vittorio Emanuele ha investito oltre venti milioni di euro, più determinati bonus, e non ha intenzione di attendere. Le altre due operazioni a parametro zero, relative a De Vrij e Asamoah, sono state completate nonostante i nerazzurri non abbiano ancora la certezza di poter disputare la prossima Champions League. Brava è stata la società a far valere la bontà del proprio progetto al di là di quale sarà la prossima collocazione continentale (almeno l’Europa League, sognando qualcosa in più). Ora il compito primario è ritenuto quello relativo alla permanenza di Rafinha e Cancelo. Imprese non semplici, in particolar modo per il portoghese. Il Barcellona vuole trattare: difficile che arrivi ad accettare i 20 milioni di euro proposti a fronte di una valutazione da 35, ma complice l’acquisto ormai acclarato di Griezmann il brasiliano è tra gli elementi ritenuti da cedere per fare un minimo di cassa. Differente la questione attorno al laterale lusitano: il Valencia non tratta, vuole i 35 milioni pattuiti per il riscatto entro il 31 maggio, data prefissata anche per il passaggio in via definitiva di Kondogbia agli spagnoli (che tale sarà). Le alternative a Cancelo sono Sime Vrsaljko, vecchia conoscenza del nostro calcio oggi accasatosi all’Atletico Madrid, e il ceco Pavel Kaderabek, classe ‘92 dell’Hoffenheim.
Mancherebbe, nell’idea di Spalletti (che pur concentrato sul finale di stagione è in costante contatto con Ausilio per seguire le manovre in corso) un centrocampista in grado di dare corsa e personalità. Da tenere d’occhio la situazione di Nicolò Barella: qualora il Cagliari dovesse retrocedere, per il giovane azzurrino scatterebbe un’asta, ma a prezzi ribassati rispetto ai 40 milioni richiesti (il giocatore non vuole scendere di categoria). Si è fatto anche il nome di Kovacic, che sembra più alternativo che non complementare a Rafinha o al connazionale Brozovic. Quest’ultimo merita un capitolo a parte: fino a due mesi fa sembrava tra i primi a dover lasciare Milano a fine stagione. Oggi, esploso come regista, è ritenuto un punto di partenza per il futuro. Ha un contratto con una clausola da 50 milioni di euro, alta ma comunque meno della metà di quella di Icardi, e di mezzo c’è un Mondiale che potrebbe consacrarlo.