FABRIZIO LUCIDI
Sport

Il Milan spezza la maledizione, Gabbia segna il 2-1 all'Inter: il derby è rossonero. La pagelle

Fonseca forse ha trovato il Sacro Graal: il 4-4-2 funziona. E mette alle corde per tutta la partita i nerazzurri, a tratti irriconoscibili

Soccer; serie A: Fc Inter vs Milan

Inter battuta 2-1 dal Milan: il derby è rossonero, decide Gabbia

Milano, 22 settembre 2024 – Fonseca forse ha trovato il Sacro Graal del suo Milan: il 4-4-2 funziona. E mette alle corde per tutta la partita l’Inter, a tratti irriconoscibile. Pronti, via: Inzaghi si mette subito in camicia, Fonseca in giacca e, nonostante il clima infuocato, applaude fiducioso i suoi. Il centrocampo - con Fofana e Reijnders mezzali di sacrificio e qualità - sostiene le sfuriate di Pulisic e il Milan sembra finalmente libero dalla dipendenza del perennemente altalenante Leao.

Cinque minuti e Morata dopo una fortunata carambola attenta alla porta di Sommer, che para. E' la prova del gol, che arriva cinque minuti più tardi: Mkhitaryan perde un pallone sanguinoso nella sua metà campo e Pulisic in versione Diabolik gli ruba palla e si fionda sulla porta nerazzurra, fulminando l'incolpevole Sommer. Poi indice sulla bocca, ad azzittire i troppi critici. Un dato: il Milan non passava in vantaggio in un derby da 26 gennaio 2021 - 12 derby fa.

Nel frattempo, la partita si fa nervosa, accenno di rissa tra Bastoni (sarebbe da giallo per la spinta a Pulisic) e Morata. L'Inter sembra imballata, nelle idee e nelle gambe. Le trame di centrocampo cucite da Calhanoglu & compagni sono brevi e imprecise. Da segnalare, più che le azioni di gioco sul campo, il boato di cinque bombe carta in curva Sud che scuote i 75.366 paganti. Il pareggio Al 14' un cross arcuato di Dimarco viene appoggiato da Dumfries a Lautaro che manca il bersaglio di poco in girata.

Il primo segnale del cambio di rotta della partita. Perché al minuto 27 ci pensa Dimarco a spezzare la supremazia rossonera, ben servito da Lautaro in versione Robin di Batman. Ma tutto nasce da una sciabolata di Barella non letta da Emerson (Kalulu avrebbe fatto comodo, eccome...). Il Milan sente il colpo, barcolla e gli spazi cominciano a chiudersi per i rossoneri a centrocampo: Fofana soffre di più e si fa ammonire dopo una palla persa, danno accenni di crescita Calha e Micky. Al 41' Maignan prende un gran diagonale di Thuram servito ancora da Lautaro, sul corner ancora Thuram che non riesce a schiacciare verso la porta l'ennesimo cross preciso di Dimarco. Finisce il primo tempo, risultato giusto.

Il secondo tempo

Nessun cambio. Non passa un minuto e sull'asse di destra Emerson scende, disegna una pennellata sulla testa di Leao che colpisce bene, ma un balzo felino di Sommer gli strozza in gola l’esultanza. Pochi secondi e lo stesso Sommer rischia stoppando male la palla ma si allunga appena in tempo per evitare il tap-in di Abraham. Il Milan protesta per un possibile rigore che però non c'è. Al 62' Inzaghi, come da copione. tira via dal campo gli ammoniti Mkhitaryan, Calhanoglu e lo stanco Dumfries per inserire Asslani, Frattesi e Darmian. E un minuto dopo Sommer toglie ancora dal palo un bel tiro di Reijnders servito dopo la classica discesa di Leao. Sul corner successivo, rigore dato e rimangiato grazie al Var da Mariani per un presunto tocco di mano di Lautaro nella sua area. Il capitano al 71' cerca ancora la porta in girata, Maignan è attento.

Bastoni è spesso nella metà campo avversaria, la catena di sinistra nerazzurra spinge, piovono più cross. Ma senza risultato. E grida vendetta il gol mangiato al 74' da Leao che spara addosso a Sommer un'ottima palla servita da Abraham in contropiede. Al 77' Tammy taglia dietro i centrali nerazzurri e viene servito da Reijnders , ma l'angolo è fuori misura. E Fonseca tenta le prime due carte per sparigliare il tavolo: Loftus per Pulisic, Okafor per Morata. Scelte azzeccate. Inzaghi intravede spiragli di gloria sulla sinistra e risponde inserendo i muscoli Carlos Augusto per l’esausto Bastoni. Ma all'88’ a rompere l'equilibrio in una partita mediocre ci pensa l’onnipresente Gabbia. Stacco di testa perfetto, Sommer immobile, delirio Milan, Nord ammutolita. E – con l’Inter alla ricerca disperata e disordinata del pari - c'è ancora spazio per un gol incredibile mangiato da Okafor in contropiede. Fonseca applaude a abbraccia i suoi. Con il derby ha salvato (per ora) la panchina e – cosa più importante – ha seminato i primi germogli di un futuro migliore.

Le pagelle del Milan (4-4-2)

Maignan 6,5: Un intervento provvidenziale, nulla può sul gol. Ma la solita sicurezza. Emerson Royal 6,5: molto meglio delle ultime prestazioni, attacca bene, difende in modo sufficiente, non perde la testa dei frangenti difficili della partita. Gabbia 8: mezzo punto in più per il salvataggio su Dimarco lanciato a porta al 61', dieci minuti dopo si ripete su Lautaro. E altro mezzo punto guadagnato. Chiude, riparte, di testa le prende quasi tutte. Fino al gol che è l'apoteosi di una partita perfetta. Tomori 6,5: In crescita, dopo i recenti disastri e il disordine che sembrava congenito. Con Gabbia funziona meglio. Theo 6: meno scorribande in avanti, più attenzione dietro per limitare Dumfries. Pulisic 7: E' ovunque, lotta ma è quasi sempre lucido nelle scelte. Come al solito, migliore in campo del Milan. Loftus -Cheek 6,5: entra bene, con umiltà e decisione nonostante l'esclusione dall'undici iniziale. Fofana 6,5: Tre polmoni, tanta gamba, poche idee. Non sarà il genio della lampada, ma un buon giocatore sì. Diga. Reijnders 7: buone idee, sempre elettrico tra serpentine e ultimi passaggi spesso sprecati dai compagni, molto più convincente in questaversione mezzala a tutto campo che come trequartista. Leao 5,5: Indolente, si addormenta su un buon cross di Emerson nel secondo tempo. Lo salva il talento di qualche discesa. Troppo poco,ancora una volta. Chukwueze 6,5: meglio di Leao, dà la scossa con la sfrontatezza e serve in contropiede un cioccolatino gettato alle ortiche da Okafor. Abraham 6,5: In maglia rossonera si rivede il gladiatore dei bei tempi a Roma. Centravanti di lotta e di sponde. Morata 6,5: corre qua e là, si impegna, cuce il centrocampo con l'attacco. Il primo a rientrare, l'ultimo ad arrendersi. A ragione. Okafor 6: buona gamba, poca lucidità. Incredibile il gol divorato nel finale. All.: Fonseca 6,5: Dà segni di vita, finalmente. Si ribella a un destino che pareva segnato. Forse stasera ha scritto un nuovo inizio alla sua avventura in rossonero. Le pagelle dell'Inter (3-5-2) Sommer 6,5: nulla può sui due gol: dove può arrivare, arriva sempre. Solo una sbavatura nel controllo palla. Pavard 6: sufficienza stiracchiata. Qualche imprecisione di troppo. Acerbi 6: la solita roccia, di testa le prende quasi tutte, fa a sportellate con Abraham. Bastoni 6: Secondo tempo meglio del primo. Sale, attacca, crossa, sempre sul pezzo. Carlos Augusto sv Dumfries 6: ci prova, spinge suilla fascia, insiste, non va. Darmian 6: senza infamia e senza lode. Palla buona per la sua testa da Dimarco oltre il '90, sbaglia il tempo. Barella 5,5: Il “Barellik” che ruba palla e fa girare la squadra tra veroniche e cambi di gioco improvvisi è lontano anni luce. Qualche bella sciabolata delle sue, non basta. Zielinski 5,5: zero guizzi, poco ordine, risente dell’ingresso a freddo e si perde nella partita. Calhanoglu 5: stavolta toppa nella "sua" partita. L'Inter diventa prevedibile senza la sua regia in versione deluxe. Asslani 5,5: poco elettrico, ordine e poco altro. Mkhitaryan 5: Sbaglia misure, controlli, scelte. Non sembra lui. Frattesi 5,5: mezzo punto in meno sulla disattenzione da corner che costa il gol di Gabbia. Dimarco 6,5: Parte male, poi comincia a disegnare cross precisi, fino al gol molto bello. Ma sul più bello esaurisce il gas e il secondo tempo è in sordina. Lautaro 5,5: assist a parte, poco. Troppo poco per un talento cristallino come il suo. Thuram 5,5: tenta di scovare il pertugio giusto nel muro milanista, e l'unica volta che lo trova Maignan gli nega il gol. All.: S. Inzaghi 5,5: i cambi non hanno aiutato, non riesce a svoltare una partita che sognava di vincere per fare la storia. Arbitro: Mariani 6 Fischia all'inglese, sbaglia sul rigore concesso al Milan e viene salvato dal Var. Per il resto, tiene botta.