Robin Gosens
Milano - Largo successo per l'Inter in casa contro il Bologna nel turno infrasettimanale di campionato, nonostante l'iniziale svantaggio nel primo tempo. La squadra ospite ha una buonissima occasione dopo pochi minuti con Barrow che sfrutta un retropassaggio errato di Bastoni per lanciarsi a destra e sparare in diagonale a lato. Al 9' la chance numero due: lancio in verticale, stop perfetto di Arnautovic da posizione defilata e conclusione che Onana trattiene a fatica. Meno pericoloso il primo tentativo dell'Inter al 17', con Calhanoglu che calcia alto dalla distanza. Al 22' arriva il gol degli ospiti: tiro al volo di Orsolini che sbatte sulla schiena dia Lykogiannis e finisce alle spalle di Onana, spiazzato dalla traiettoria.
C'è una deviazione anche sul cross di Dumfries che al 27' arriva a spiovere dalle parti di Dzeko, la cui girata al volo è splendida e imprendibile per Skorupski. L'estremo difensore felsineo si fa poi sorprendere sullo stesso palo al 37' su una contestatissima punizione fischiata da Colombo che Dimarco trasforma nella rete del vantaggio. Ancora su palla da fermo arriva al 42' il tris interista: angolo di Calhanoglu, deviazione di testa di Martinez e palla che finisce di nuovo addosso a Lykogiannis terminando però nella porta del Bologna.
Terminato il primo tempo, l'avvio del secondo è tutto di marca interista: Dzeko sbaglia a porta vuota il poker che Dimarco realizza al 3' della ripresa saltando un uomo in dribbling e piazzandola a giro dove il portiere non può arrivare. Arnautovic manca la rete che può riaprire i giochi inzuccando troppo centralmente, sul lato opposto Skorupski ferma Dumfries e Sosa fa lo stesso con Dzeko, ma lui le mani non può usarle e grazie al Var arriva il rigore che Calhanoglu non fallisce. Inzaghi ne cambia tre, pensando anche all'Atalanta, dando minuti al rientrante Brozovic. Tra i subentrati si fanno notare Gosens, che firma il 6-1 a pochi passi dalla porta a un quarto d'ora dal termine, e Asllani che coglie un palo.
Inter-Bologna, le pagelle: Dzeko fa di tutto, Dimarco fa di più