
La Curva dell'Inter svuotata
Milano - Duemila, forse tremila di spettatori, larghi spazi vuoti e clima surreale. Così si presentava la curva nord dell'Inter mezz'ora prima della sfida con il Bologna. Rispettato il divieto della questura dopo i fatti avvenuti sabato 29 ottobre durante Inter-Sampdoria (il settore si "svuotò" su pressione dei leader della curva dopo la notizia della morte del capo ultras Vittorio Boiocchi): quindi niente striscioni, bandieroni, tamburi e megafoni. E poi silenzio anche al momento dell'ingresso in campo delle squadre per il riscaldamento. Pochi minuti prima del calcio d'inizio la curva si è quasi riempita e i tifosi presenti hanno più volte urlato il nome "Vittorio".
"Al di là dei divieti, per noi sarà comunque l'occasione per tornare a fare quello che meglio ci riesce e più ci compete: incitare la squadra. Anche perché siamo convinti che è proprio quello che Vittorio vorrebbe. Il tifo non si ferma quindi. Il tifo ci sarà e sarà più forte di prima" avevano detto nei giorni scorsi i vertici della curva interista. Ma ieri è arrivata anche la versione dei fatti da parte della Nord su quanto accaduto dieci giorni fa a San Siro: "Una Curva di oltre 6000 persone, in maniera sobria e silente, abbandona lo stadio all'intervallo della partita in segno di lutto per la morte improvvisa del proprio leader" - si legge nel volantino distribuito agli ingressi della Scala del Calcio. Ma nessuno vuol sentir parlare di "stadio ostaggio della violenza e prepotenza ultrà".
"Noi, onestamente, di ignobile non ci troviamo proprio niente. Sono stati accostati alla nostra curva epiteti falsi.... ma nessuna violenza è stata fatta allo stadio". Poi arriva anche una parziale ammissione di colpa: "Sicuramente qualche episodio di imperfetta gestione della situazione ci sarà stato, e di questo, a prescindere, ce ne scusiamo. Siamo stati travolti proprio a ridosso della gara dalla peggiore delle notizie, è umano che qualche tensione possa nascere.. Ci ripromettiamo di imparare e crescere ulteriormente attraverso l'insegnamento di quanto accaduto".