MATTIA TODISCO
Inter

Inter, slitta il vertice Conte-Zhang?

In ballo il futuro in nerazzurro del tecnico, che non vuole andare incontro a un ridimensionamento

Inter, Antonio Conte (Ansa)

Milano - Si sta alzando un alone di mistero attorno all'ormai celebre vertice tra Antonio Conte e Steven Zhang. Dopo aver chiuso il campionato, dirigenza e allenatore attendono dalla proprietà di sapere quelli che sono i programmi in vista della prossima stagione. Nella sua unica dichiarazione di ieri a fine gara, ai canali ufficiali del club, il tecnico ha volutamente evitato l'argomento futuro. Per lui ha preso parola il vice Stellini, che ha chiesto un progetto top per un allenatore top. In sintesi: se si avverte aria di smobilitazione, Conte fa valigie e probabilmente innesca una reazione a catena che rischia di riguardare parzialmente o totalmente l'area sportiva.

In queste ore che precedono l'imminente incontro, le parti stanno ragionando su cosa si potrà mettere o meno sul tavolo. Il presidente Zhang sa che il progetto di ridimensionamento dei costi si scontra con la necessità di restare ad alti livelli. Sa anche che non si può pensare di centrare la zona Champions, quest'anno raggiunta agevolmente, privando la squadra dei propri campioni ed è cosciente del fatto che non solo i dirigenti, ma anche la stragrande maggioranza dei calciatori, sono in linea con i pensieri di Conte. Al massimo dirigente verrà consegnata una lista di giocatori dai quali non si può prescindere.

Sono i “titolarissimi”, quelli ai quali non si può rinunciare. Il capitano Handanovic, i tre difensori Skriniar, De Vrij e Ranocchia, Hakimi sugli esterni, Barella e Brozovic a centrocampo, Lautaro (già in Argentina con la nazionale) e Lukaku in attacco. Su tutti gli altri si può ragionare ma solo se alle uscite farà da contraltare un'entrata. Già quest'anno, il reparto avanzato si è retto praticamente su tre soli giocatori, visto che il quarto (Pinamonti) ha giocato pochissimi spezzoni di partita almeno finché l'aritmetica non ha garantito lo scudetto. Sono situazioni che Conte, al pari delle vicissitudini societarie da cui è scaturito il ritardo nel pagare gli stipendi, non vorrebbe più vivere.