ALESSANDRO LUIGI MAGGI
Inter

Inter, una rimonta che fa malissimo. Il Bologna strappa il pari a San Siro

I nerazzurri ribaltano con Dumfries e Lautaro il vantaggio di Castro, ma nella ripresa calano troppo il ritmo e vengono puniti da Holm. Contestata la direzione di gara di Pairetto

Il tecnico interista Simone Inzaghi

Il tecnico interista Simone Inzaghi

Superbia, affanno o emergenze varie? L'Inter si ferma a San Siro con il Bologna (2-2), manca la manovra di avvicinamento al Napoli, e si interroga su colpe e circostanze. La sensazione è che sia l'eccessiva sicurezza il peccato originale, perché nel gelo di metà gennaio si rivedono le amnesie, i passaggi a vuoto, le repentine flessioni già viste con la Juventus in campionato e il Milan in Supercoppa. E dai punti di domanda della rosa non arrivano neanche risposte gradite. E’ un’Inter ondivaga, che sotto pressione abbassa il baricentro, quasi si perde, trova infine la strada, quindi si concede alla sufficienza. Il Bologna, che schiera a sorpresa Moro in mezzo con Freuler rinunciando a Pobega e Ferguson, pressa, pressa altissimo, soffoca la manovra nerazzurra. E’ il calcio di Italiano, che diventa ancora più coraggioso vista la presenza di Asslani in mezzo e non Calhanoglu. A dire il vero, la prima occasione è dell’Inter in transizione con Thuram, e per il francese nativo di Parma c’è sempre di più da dire. Rapidità, potenza, ma anche e soprattutto capacità di far salire la squadra con qualsiasi pallone. I suoi compagni sono fuori posto quando incassano prima il palo di Moro (persa della coppia Barella-Zielinsky), quindi quando Castro devia la staffilata dello stesso numero sei poco dopo. Ma alla fine crescono con lui, e un Bologna che ha il 55% di possesso palla nel primo tempo, di fatto arretra il baricentro al primo soffio di vento contrario. Anzi, l’Inter è una tempesta. Pareggio immediato con Dumfries dopo recupero prodigioso (senza fallo) di Bastoni, occasione per lo stesso esterno destro e Lautaro, quindi risultato ribaltato con il manifesto della costruzione dal basso, irrobustita dall’imbeccata di Zielinski per Dimarco, conclusa da un capitano alla costante ricerca di certezze. Probabilmente, la condanna sta proprio nel rapido ribaltamento, nell'eccessiva sicurezza nel proprio raccogliersi e ripartire. Ma questa Inter può esistere a baricentro basso? I primi minuti della ripresa, a dire il vero, paiono dare risposta positiva, con Dimarco a mandare in porta Thuram e Bastoni a fare lo stesso poco dopo con Dumfries. Ma, sarà il duro calendario, la carenza di alternative, la predetta sufficienza... saranno tanti aspetti, di certo è che il Bologna senza accorgersene prende campo, e d'improvviso pareggia perché a sinistra nessuno raddoppia, in area Dimarco valuta male il pallone, e il resto della difesa si sbilancia concedendo il colpo di biliardo a Holm. E qui vengono a nudo i problemi. Asslani? Beccato da San Siro, oltre le sue colpe (che comunque sono notevoli), perché non sa dare riferimenti alla mediana. Taremi? Dentro per Lautaro ma confuso, quasi molle, quando la palla gli arriva a ridosso dell'area di rigore. Frattesi? Spento come chi pare aver già chiuso la valigia. Anche se desta perplessità una decisione di Pairetto (molto contestato) su di lui nel finale. E il Napoli ringrazia.

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