Milano, 20 ottobre 2024 – Per vedere la corazzata bisognerà ripassare. L'Inter vince, lo fa con fatica. A Roma, contro i giallorossi, una trasferta ostica che i nerazzurri superano tra le difficoltà. Due infortuni ancor prima della mezz'ora per altrettante contratture di Calhanoglu e Acerbi. Una fluidità che sembra da gran sera solo nei primi minuti della sfida e poi si affloscia via via, proprio quando partono i botti (quasi autorete di Sommer e traversa di Mkhitaryan prima del quarto d'ora).
Occasione sfruttata
Il percorso di chi mira alle stelle è fatto anche di tappe tortuose e il passaggio all'ombra del Colosseo lo è. L'Inter sfrutta l'occasione giusta: il regalo di Zalewski e Celik raccolto da Martinez in uno dei rari spunti di gloria personale.
Le fatiche dei viaggi intercontinentali sono evidenti nella prova di Lautaro, tanto che Inzaghi toglie il capitano a 20' dalla fine rilanciando Correa e nello stesso momento richiama Bastoni per Bisseck. Il terzo a entrare nello stesso slot è Dumfries, il migliore o giù di lì, l'arma che tiene all'erta difensivamente una Roma riversata nella metà campo avversaria, sebbene con difficoltà a incrinare il muro eretto dall'Inter.
Ritorno al clean sheet
Un castello difensivo che regge fino alla fine, come non accadeva in campionato dal 30 agosto (4-0 all'Atalanta). Domani Inzaghi si metterà in attesa delle notizie su Calhanoglu, Acerbi e anche Asllani, che non è partito per Roma (problemi a un ginocchio).
Poi, con chi è rimasto arruolabile, organizzerà un'altra trasferta a Berna per affrontare mercoledì lo Young Boys e lo scontro diretto con la Juve di domenica. Il successo di stasera permetterà di farlo più serenamente.
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