MATTIA TODISCO
Inter

L’ultimo samurai saluta l’Inter: Nagatomo va al Galatasaray

Il giapponese lascia Milano: sarà un addio o solo un arrivederci?

Yuto Nagatomo

Milano, 1 febbraio 2018 - Proprio ieri Yuto Nagatomo ha tagliato il traguardo dei sette anni con la maglia dell’Inter. Arrivò l’ultimo giorno del mercato invernale dal Cesena in uno scambio di prestiti con Davide Santon e sempre il 31 gennaio ha deciso di andarsene. Era il giocatore di maggior militanza e l’unico della rosa insieme ad Andrea Ranocchia a poter vantare un trofeo in bacheca con i nerazzurri, la Coppa Italia del 2011. Ciò nonostante non è mai stato in lizza per fare stabilmente il capitano (anche se ha disputato uno Juventus-Inter con la fascia al braccio) perché, pur nel riconoscergli il massimo dell’impegno, la piazza non gli ha risparmiato feroci critiche quando i limiti tecnici sono venuti a galla, costando più di un punto in classifica.

Personaggio solare, vittima degli scherzi di Cassano e grande amico del fantasista ai tempi della comune militanza a Milano, ha raccolto simpatie tra i tifosi per la sua esultanza con tanto di inchino a Zanetti, almeno fino a quando il suo rendimento non si è adeguato agli alti e bassi della squadra, mai in zona Champions dopo il suo primo campionato. Sente tuttora un sincero affetto per i colori nerazzurri e potrebbe tornare a vestire la stessa maglia, essendo passato al Galatasaray in prestito secco. Tanto dipenderà da come andrà l’avventura in Turchia, per la quale il giapponese ha spinto in virtù del Mondiale alle porte e delle scelte di Spalletti che non lo hanno mai visto in pole position quest’anno. «Oggi comincio una nuova avventura: volevo ringraziare e salutare tutti - ha scritto il giocatore su Twitter -. Sono orgoglioso di aver indossato questa maglia per 7 anni pieni di emozioni. In bocca al lupo al mister e ai miei compagni per la qualificazione in Champions League da raggiungere! Vi voglio tanto bene, un abbraccio forte».

Con l'esterno nipponico vanno via i molti connazionali facenti parte della stampa che ne hanno raccontato le gesta per i media del Sol Levante. Erano “sopravvissuti” all’addio di Honda alla Madonnina, difficilmente rimarranno dopo quello di Nagatomo. A meno che l’addio non si trasformi in arrivederci e quello in giallorosso non diventi un inciso, invece che un nuovo inizio. In fondo, nei cassetti di Corso Vittorio Emanuele, c’è sempre un contratto fino al 2019.