Milano, 6 ottobre 2024 – Era finita 3-2 a Udine, termina in egual modo contro il Torino. Vittoria, per l'Inter, che ha contorni simili a quelli in Friuli per il risultato e lo svolgimento.
Riecco Thuram
C'è una differenza importante: il rosso al difensore granata Maripan che mette in discesa la partita, un regalo da scartare che i nerazzurri sfruttano come si deve, dominando il gioco, creando occasioni che capitalizzano grazie alla vena ritrovata di Thuram, di nuovo a segno come non accadeva dal 30 agosto.
Le similitudini non si limitano agli aspetti positivi. Va bene il tre alla voce gol fatti, non è sinonimo d'eccellenza il due che mette a referto il Torino. Inspiegabile come l'Inter provi a macchiare una partita che altrimenti scatenerebbe pareri ben più positivi, data la qualità espressa, il gioco sempre in spinta.
Troppe distrazioni
Ma nell'analisi che Inzaghi farà coi suoi collaboratori e i calciatori non potranno che esserci le pecche evidenziate dalle azioni in cui il Torino ha trovato la via della rete. Un 2-1 momentaneo siglato un attimo dopo la doppietta di Thuram, con Bisseck che va "molle" a contrasto e viene bruciato da Zapata, bravo a infilarsi laddove Darmian stringe tardi.
O il 3-2, figlio di un rigore per un'ingenuità di Calhanoglu, tra i migliori se non fosse per l'intervento in ritardo su Masina da cui genera il penalty. Le reti subite sono già salite a nove, nella scorsa stagione furono ventidue in tutto il campionato.
Sosta inopinata
Ci si dovrà lavorare, anche se difficilmente si potrà farlo nei prossimi dieci giorni con la maggior parte degli elementi in nazionale. Alla ripresa ci saranno Roma e Juve in una settimana con lo Young Boys in mezzo. Urge apportare miglioramenti sul piano dell'attenzione, onde evitare di buttare via punti persino in serate nelle quali si gioca quasi a una porta.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su