ALESSANDRO LUIGI MAGGI
Inter

Dal dominio alla paura finale: l’Inter batte l’Udinese, ma è Sommer a salvarla

I nerazzurri si confermano in vetta alla classifica, ma dopo un primo tempo debordante deve salvarla Sommer dal rientro Udinese nel finale. Espulso per proteste Simone Inzaghi

Yann Sommer dell'Inter

Yann Sommer dell'Inter

MILANO – Un primo tempo dominato, la sofferenza inattesa della ripresa, quindi il finale caldo con il rosso a Simone Inzaghi (2-1 il finale). Messaggio al campionato. La pausa non ha tarpato le ali alla capolista. Ma la corrente è alternata. Per metà gara va, ad altissima velocità, e travolge, travolge tutto. In questo caso l’Udinese, mal messa in campo e poco equilibrata, ma punita nelle sue pecche con sorprendente facilità.

Due occasioni nei primi sei minuti, clamoroso il palo di Frattesi, tre al dodicesimo quando Arnautovic sblocca il risultato, cinque al ventottesimo quando lo stesso numero 16 raddoppia. Reti frutto del gioco, avvolgente, organizzato, matrice Simone Inzaghi. Fraseggio, inserimento negli spazi, Federico Dimarco come assistenza fissa per le due segnature. L’esterno sinistro esce a metà ripresa tra gli applausi di San Siro dopo una conclusione di poco alta. E qui, se non cambia tutto, cambia molto.

Inzaghi, derby alle porte e non solo, deve prima rinunciare ad un Arnautovic acciaccato, quindi sostituisce oltre al numero 32 anche Calhanoglu e Frattesi. Il nerazzurro si scolorisce, perde di profondità sugli esterni e soprattutto si apre come una voragine sulla destra di Darmian. Solet segna una grande rete dalla distanza, ma vede un sentiero sconfinato davanti a sè per l'inserimento. Quindi Sommer poco dopo salva il risultato sull'unica cosa buona offerta da Lorenzo Lucca: girata di testa da pochi passi, colpo di reni pazzesco del numero uno a togliere una palla destinata a fare la barba al palo interno. È un black out, rapido ma non indolore, più che una flessione continua ed inesorabile.

Le fughe centrali di Mkhitaryan, per quanto poco lucide al momento della concretizzazione, sono il grimaldello, con Simone Inzaghi a correre subito ai ripari con Zalewski al posto di Darmian. Però Sommer deve ancora immolarsi su Solet in pieno recupero, mentre Simone Inzaghi si porta a casa un legittimo cartellino rosso per doppia protesta. In fondo, al fischio finale è festa in un San Siro che invoca Lautaro e, sopratutto, non segue l'invito della Nord. La tifoseria organizzata infatti sciopera nei primi venti minuti causa prezzi e blocco di simboli e striscioni, ma nessuno se ne accorge. Il resto dello stadio, infatti, canta. E canta anche l'Inter.

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