ALESSANDRO LUIGI MAGGI
Inter

Inter, Napoli a portata di mano: su Lautaro e Sommer, giù Thuram lo sprecone

Nella vittoria “benedetta” dal Var contro il Venezia, la squadra di Inzaghi è un mix di buone cose e inopinati scricchiolii

Soccer; serie A: Fc Inter vs Venezia

La parata di Yann Sommer sul tocco sotto misura di Gaetano Oristanio

Milano, 3 novembre 2024 – Settima vittoria nelle ultime otto partite per l’Inter di Simone Inzaghi: l’1-0 con il Venezia vale la conferma del secondo posto con una sola lunghezza dalla capolista Napoli, ko con l’Atalanta. Ma gli occhi di San Siro sono quelli del pericolo scampato, con Sverko a sovrastare Bisseck per il pareggio al minuto 100 con l’aiuto di una mano malandrina. Ferrieri Caputi di Livorno annulla scatenando la festa del popolo nerazzurro. Accade in una domenica in cui Simone Inzaghi non rinuncia a nulla, nonostante all’orizzonte si staglino le ombre di Arsenal e Napoli. Non c’è l’esordio in porta di Josep Martinez, non ci sono staffette in attacco per Arnautovic e soprattutto Taremi. Ma non si vede neanche il solito impeto contro un avversario di basso cabotaggio. Il tiro al volo di Lautaro al settimo non smuove nulla così come il colpo di testa a lato di cinque minuti dopo: il Venezia, raccolto nel 3-4-1-2 concede poco, anche se francamente grida vendetta la conclusione di prima intenzione di Mkhitaryan su fuga di Dumfries poco dopo la mezzora. E non è un caso che, alla fine dei conti, l’occasione più clamorosa sia veneziana, con il miracolo di Sommer su Oristanio da pochi passi. 

È quel sottile filo del rasoio in cui i nerazzurri, per l’occasione in giallo, hanno deciso di vivere questa prima parte della stagione. Sia chiaro, in venti minuti di ripresa Mkhitaryan si vede annullare un gol per il fuorigioco del ginocchio di Dimarco prima di mancarne uno clamoroso davanti a Stankovic, e dopo il vantaggio di Lautaro è Thuram a divorarsi immediatamente il raddoppio. Però, va detto, è Sommer a immolarsi ancora dopo otto minuti sul colpo a botta sicura di Pohjanpalo.

Detto della paura finale, della beffa evitata, una vittoria di misura, che porta qualche buona notizia, come la leadership di Lautaro, alcune meravigliose ripartenze corali e il ritorno in campo di Calhanoglu, protagonista anche di una bella conclusione dal limite nel finale. Senza dimenticare l'abbrivio sul Napoli. Ma anche le incognite di una sostanziale mancanza di concretezza negli ultimi metri, con un Thuram molle e sciupone in area di rigore e un successo salvato all’ultimo sospiro.

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