Il Milan fa il suo ingresso nelle prime otto di Champions League nel segno di Rafael Leao. Il portoghese “sgasa” a modo suo, crea costante panico sulla sinistra, quindi con disarmante eleganza insacca la terza rete della sua stagione europea nell'1-0 finale con il Girona.
Come in tutta la sua carriera in Champions League. Mancava la consacrazione sul palcoscenico più importante, per il verdetto è ancora presto ma di certo i progressi sono evidenti. Come quelli di Ismael Bennacer, il vero rinforzo in un mercato invernale per ora al piccolo trotto, che in chiusura di primo tempo irrompe a centrocampo, salta l’uomo e mette il numero 10 al cospetto di Paulo Gazzaniga. Sono loro i due protagonisti della notte di San Siro, che inizia con la consueta contestazione a Gerry Cardinale, per poi sciogliersi nel pieno sostegno ad una squadra che inanella la quinta vittoria consecutiva fuori dai confini nazionali. Il grido di aiuto di Sergio Conceicao pare essere andato a segno, sul campo però c’è ancora tanto da fare. 4-2-3-1 che diventa spesso 4-3-3, con Youssouf Fofana in debito di ossigeno da tempo e Tijani Reijners che non mostrerà una condizione superiore al compagno di mille battaglie, ma qualcosa crea in equilibrio tra le linee pur rimanendo più una mezzala che un trequartista.
Il Milan nel primo tempo crea, spreca in quantità soprattutto con Musah, e addirittura trema chiamando capitan Mike Maignan al triplo miracolo in quarantacinque minuti. Com’è possibile? Di certo l’affiatamento Gabbia-Pavlovic fa acqua da tutte le parti in avvio, soprattutto a causa del serbo, che a lungo fatica a trovare l’uomo in fase di transizione prima di crescere in marcatura nella ripresa. E poi, davanti, Alvaro Morata è ormai diventato un oggetto misterioso. Sempre alla ricerca della posizione, mai nel cuore del gioco, comunque incapace di dare profondità e riferimenti ai compagni. Si fa tanto parlare di caratteristiche inadatte per lo spagnolo allo scacchiere Milan, ma qui manca anche la cattiveria, esattamente come Theo Hernandez, il cui errore su assist di Leao nel primo tempo lascia senza parole. Abraham, non casualmente, appena entrato in campo manda Leao al tiro.
Tornando al collettivo, Conceicao può sorridere guardando la classifica, meno alla richiesta di applicazione costante sui novanta minuti. Il Milan, come detto, spreca tanto nel primo tempo prima di rischiare anche lo svantaggio, quindi si schiaccia troppo nella ripresa venendo graziato da un millimetrico fuorigioco che annulla la splendida rete del virtuale pareggio di Bryan Gil. In Champions basta e avanza, nelle prossime ore spazio al mercato con lo sbarco di Kyle Walker. L'infortunio di Emerson Royal in avvio, tuttavia, potrebbe rallentare altre trattative. Sarebbe una beffa.
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