
Zlatan Ibrahimovic
Milano, 9 novembre 2020 - Il punto, non quello conquistato ieri sera contro il Verona ma il punto della situazione, è chiaro: se Zlatan Ibrahimovic non avesse trovato, all’ennesima occasione avuta, il colpo di testa che è valso il 2-2 al 93’, oggi si starebbe parlando di un Milan in crisi. Sì perché di dati negativi dalla prestazione dei rossoneri ne sono emersi parecchi e lo stesso svedese, capace di salvare capra e cavoli da vero leader, ha comunque anche segnato un record negativo: con il calcio di rigore mandato alle stelle al 66' salgono a quattro i tiri falliti dagli undici metri degli ultimi sei assegnati alla squadra di Pioli, ovvero quelli contro Cagliari, Inter, Sparta Praga e Verona. «Il prossimo rigore lo lascio calciare a Kessiè» ha commentato nel dopopartita il numero 11 e sembra che, prima di presentarsi dal dischetto, il portiere gialloblù Silvestri gli abbia detto: «L'ultimo lo hai sbagliato no?» tanto per provocare, riuscendoci, il talento rossonero, che ultimamente ha dimostrato di avere i nervi piuttosto tesi: «Giovedì sera contro il Lille ce l’avevo con me stesso, con il Verona invece mi mancava la lucidità, non c’ero» ha ammesso Zlatan che, con il tiro dagli undici metri fallito contro il la squadra di Juric, è il giocatore dei top 5 campionati europei 2020-21 con più errori dal dischetto considerando tutte le competizioni. Gli aspetti negativi del Milan delle ultime due uscite non riguardano ovviamente solo lo stato psicofisico del suo trascinatore: la difesa, per esempio, è apparsa non perfettamente centrata e lucida. Giovedì è stato capitan Romagnoli a incidere in negativo sul ko contro il Lille, ieri sera invece è stato Davide Calabria, che aveva poco prima ricevuto i complimenti dl direttore tecnico Paolo Maldini, a segnare un autogol e a farsi bere come un bicchiere d’acqua da Zaccagni. C’è poi il problema delle palle inattive che si trasformano troppe volte in gol incassati come ha sottolineato lo stesso Pioli: «Sulle palle inattive abbiamo subìto 5 reti contro Roma e Verona: ci vuole più attenzione ed organizzazione. Dobbiamo lavorare meglio». Stanchezza sicuramente, scarsa concentrazione, può darsi, fatto sta che il Milan ieri ha creato 10 occasioni tirando in porta 25 volte e anche dal punto di vista caratteriale la squadra ha reagito in modo positivo dimostrando di essere sì il gruppo più giovane del campionato e di Europa ma di avere la maturità giusta quando serve. C’è poi da considerare il “caso” che potrebbe esplodere circa il taglio stipendiale che la dirigenza rossonera vuole imporre ai propri tesserati: la società di via Aldo Rossi chiederà nelle prossime settimane a Zlatan e compagni di tagliarsi mensilmente il proprio stipendio del 20% per far fronte al bilancio in rosso del club. Nell'ultimo consiglio d'amministrazione i vertici hanno infatti informato gli azionisti del ‘buco' di 195 milioni di euro e anticipato l'argomento relativo alla decurtazione degli ingaggi della rosa di Stefano Pioli e tra poco toccherà all'amministratore delegato Ivan Gazidis parlare con i giocatori per capire la loro disponibilità. Una richiesta che non è detto venga accettata o venga presa a cuor leggero senza creare implicazioni in campo e, a cascata, sul rendimento della squadra. Dopo la pausa per il Milan arriva un tour de force fatto da 10 gare di cui 7 in campionato e 3 in Europa League: la sosta deve servire per limare i difetti emersi nelle ultime uscite e, soprattutto, per blindare i rinnovi più urgenti come quelli di Donnarumma e Ibrahimovic.