Milano, 28 gennaio 2025 - "Nel calcio non esitono sono i miracoli, ci sono solo il lavoro e il tempo per arrivare dove vogliamo noi. Di tempo non ne abbiamo, ma siamo qui per vincere e centrare un altro obiettivo".
Così Sergio Conceiçao alla vigilia della sfida di domani, ore 21, sul campo della Dinamo Zagabria. Una vittoria certificherebbe la qualificazione agli ottavi di finale di Champions, senza passare dai playoff.
Sullo sfondo, resta la lite con Calabria al termine della rimonta in campionato con il Parma: "Non è quello che dà la scossa, piuttosto l'ambizione di giocare la miglior competizione al mondo. Il resto non conta, compresi i concerti (quello di Lazza a cui hanno partecipato venerdì scorso l'ex capitano, Calabria, Theo Hernandez e Loftus-Cheek)". E ancora: "Il linguaggio del calcio è universale: allenamento due ore circa, poi la vita che i giocatori devono sapere come gestire. Non cade il mondo se si va a un concerto, ma ne ho parlato: ho le mie regole e anche il club. Tutto passato, comunque. La cosa importante è vincere domani. A livello di disciplina vedo comunque una rosa umanamente molto, molto buona. Capiscono il mio pensiero, sanno come funziona un gruppo, sono rispettosi. Ho cambiato un bel po' di cose e le hanno accettate".
Dubbi di formazione soprattutto sulla destra: Emerson Royal infortunato, Walker non schierabile, Calabria squalificato, Jimenez non in lista. Il ballottaggio è tra Tomori e Terracciano, mentre a centrocampo è tra Bennacer e Musah e in avanti tra Morata e Abraham. Ancora indisponibili Loftus-Cheek e Thiaw, oltre al lungodegente Florenzi. Conceiçao troverà l'ex compagno di squadra Cannavaro che ha raccontato: "Ulivieri diceva che era come avere un gatto nero attaccato ai ... In effetti è un tipo spigoloso, un piacere ritrovarlo".
"Il primo obiettivo era vincere la Supercoppa - conclude l'allenatore del Milan - e l'abbiamo centrato. Ora dobbiamo entrare nelle prime otto in Champions, poi penseremo al derby con l'Inter. Non faccio l'allenatore da ieri, il calcio è come una scala: bisogna fare un gradino alla volta. Con massima motivazione: sono a Milanello 24 ore su 24, già essere lì ne deve dare ai giocatori". Chiaro, chiarissimo: l'Inter può aspettare.
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