LUCA MIGNANI
Milan

Fiorentina-Milan 2-1, il Diavolo sbaglia due rigori e cade

Un altro ko dopo Leverkusen, Theo Hernandez simbolo della serataccia: sbaglia dal dischetto e si fa espellere con la fascia di capitano al braccio

FIMI20024

Il secondo rigore sbagliato dal Milan

Milano, 6 ottobre 2024 - Da grande a piccolo Diavolo il passo è breve. Due, passi: come i rigori sbagliati (errore anche di Kean). Due, come i ko di fila in settimana: dopo Leverkusen, tasche vuote anche a Firenze. Il tutto mentre in campionato si puntava al poker di vittorie e all'aggancio al secondo posto, simboli di una rinascita ancora rimandata.

Fonseca aveva battuto forte sui tasti della squadra in crescita. E dell'undici da stabilizzare. Turnover quasi azzerato, infatti: Morata a rientrare dal primo minuto e stop. Stabilità, però, non fa rima con equilibrio. Così i rossoneri partono per pressare alti, con l'ormai classico 4-2-4 in fase di non possesso.

Palladino, però, aveva capito l'antifona già da qualche giorno: schieramento a specchio, uomini piazzati sulle linee di passaggio, ripartenze rapide soprattutto in corsia. Il Milan invece manovra, ma senza bollicine. Possesso senza strappi. E sviste, come quella di Theo Hernandez che concede il rigore a Dodò, con un calcetto molto simile a quello d Chalanoglu col Torino. Maignan rimedia parzialmente, ipnotizzando Kean. Ma non basta perché anche Pulisic si fa ipnotizzare dall'ex Adli: girotondo che fa sorridere solo il francese e sassata da 1-0.

Sarebbe il momento della discolpa per Theo Hernandez, mandato sul dischetto da Reijnders dopo la prima vera fiammata corale. Il capitano sbaglia, non supera Paolo Maldini per gol segnati (29), festeggia come peggio non potrebbe rischiando di provocare un altro rigore (su Colpani) e facendosi espellere a fine gara per proteste. Simbolo di una serataccia che si poteva però raddrizzare. Gabbia "imita" Dodò, Kean "imita" Theo, ma De Gea è sempre De Gea a para anche il rigore di Abraham.

Il pari arriva comunque: magia di Pulisic su un traversone di Theo Hernandez, con un tocco arpiona e insacca la palla della speranza. Speranza che però si spegne pian piano. Carattere, sì. Ma gioco, nì. I cambi sono pochi. E non cambiano. Cambia marcia la Fiorentina, invece, sul rilancio di De Gea: Kean e Gudmundsson s'intendono, Tomori e Gabbia molto meno. 2-1.

Ora la sosta. E un'aria molto meno leggera rispetto a settimana scorsa. Quarta sconfitta stagionale, già arrivata nei primi giorni di ottobre. Dopo tre vittorie consecutive in campionato. Al Franchi si è visto soprattutto il lato debole del Milan "emozionale". E l'equilibrio è ancora lontano.

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