ALESSANDRO MAGGI
Milan

Il Milan si butta via. Il ko a Zagabria costa gli ottavi di finale

Rossoneri sconfitti dalla Dinamo di Fabio Cannavaro. La rincorsa alle prime otto posizioni si ferma all'ultimo ostacolo. La squadra di Conceicao è tredicesima, nel playoff il Feyenoord di Santiago Gimenez (anche infortunato) o la Juventus

Kevin Theophile-Catherine e Rafael Leao

Kevin Theophile-Catherine e Rafael Leao

Milano – Inopinato Milan. La squadra rossonera perde a Zagabria partita, un posto tra le prime otto e quindici milioni tondi tondi di premi. Dopo cinque vittorie in fila, e un traguardo parso ad un passo, il verdetto è durissimo: tredicesima posizione finale nella classifica chilometrica di Champions League, confronto playoff con Feyeneoord o Juventus. Un derby che richiama alla sonora lezione di campionato, un confronto con gli olandesi che potrebbe portare con sé anche nefaste influenze sulla trattativa per l’attaccante biancorosso Santiago Gimenez. Peraltro uscito infortunato con il Lille.

Primo tempo pessimo, ripresa confusa, con Sergio Conceicao a mettersi in fila tra le topiche di giornata. La prima è di Gabbia, che incespica sul pallone che apre al goffo vantaggio degli uomini di Fabio Cannavaro. La seconda è di Musah, che in sette minuti si prende un giallo per accenno di rissa e uno per evidente quanto inutile placcaggio. Partire così è già pessimo segnale, nella ripresa il tecnico portoghese decide incomprensibilmente di puntare su Terracciano a destra (travolto, tre occasioni con rete partita in pochi minuti per i croati), e di togliere Rafael Leao per un Okafor ancora rossonero solo per questioni fisiche.

Il portoghese, dopo un avvio che quasi giustificava una nuova azione dalla panchina “simil Parma” (idem per Theo Hernandez), cresceva da unica punta, conquistandosi anche il rigore del potenziale pareggio annullato dall’arbitro François Letexier. Cosa certa è l’assenza di collaborazione con Alvaro Morata, sostituito a fine primo tempo, e prima o poi bisognerà prendere in considerazione la situazione senza più valutare come intoccabile lo spagnolo. Il Milan si butta via dopo cinque vittorie in fila, e questa volta neanche la sorte gli corre in aiuto.

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