
Christian Pulisic: doppietta per il Capitan America del Milan nella vittoria in rimonta di Lecce
Milano, 8 marzo 2025 – Dal crollo alla resurrezione. Dallo psicodramma alla reazione d'orgoglio, figlia delle mosse della disperazione. Il Milan si rimette in piedi, dopo tre sconfitte di fila. E lo fa a modo suo, risalendo sull'ottovolante. Ma con profitto, questa volta. Così, Conceiçao salva la panchina. Anche se Moncada, nel pre-gara, aveva parlato di “fiducia massima”.
Altri pensieri, con ogni probabilità, per lunghi tratti al Via Del Mare. Ci si erano messi anche due gol annullati per fuorigioco a Gimenez (disastroso) e Gabbia, oltre a un palo del Bebote. Ci si erano messe le solite amnesie difensive: Krstovic a ballare tra Theo Hernandez e soprattutto Gabbia, 1-0. Krstovic nel deserto a timbrare il bis che sembrava aver fatto calare i titoli di coda sui due mesi di Conceiçao.
Il ribaltone
Macché. Il tecnico, inizialmente, aveva dimezzato i Fab Four: fuori Leao e Joao Felix. E, al netto delle squalifiche di Maignan e Pavlovic, “panchinato” anche Fofana. Pedalare, l'ennesimo segnale lanciato. Quasi nel vuoto. Tanto possesso, pochi morsi. Soprattutto, pochissime rincorse. Aria pesante, con la Curva che ha contestato come con la Lazio: ingresso ritardato di un quarto d'ora, striscione “solo per la maglia”, cori contro la proprietà.
Poi, i cambi che hanno proprio cambiato tutto. Leao, poi Joao Felix e Abraham. Proprio loro tre ad orchestrare il primo gol che ha acceso la rimonta, complice l'autogol di Gallo. Segnale, più forte di tutto. Così un'instancabile Pulisic va a guadagnarsi un rigore (fallo di Baschirotto) e a scaricarlo in rete con tutta la rabbia del momento.
Ancora Capitan America, a mettere la ciliegiona sulla rimonta. Su assist di Leao. Tutto sistemato? Per niente. Ma serviva soprattutto la prova che questo Milan fosse ancora in piedi. È arrivata. Eccome.
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