LUCA MIGNANI
Milan

Milan-Bruges 3-1, apre Pulisic e chiude Reijnders: primi punti in Champions, record Camarda

Brividi quando i belgi, in dieci, pareggiano. Ma Fonseca inserisce Okafor e Chukwueze (togliendo Leao) e i due armano la doppietta dell'olandese. Nel finale entra Camarda e segna una rete poi annullata

Contro il Bruges apre Pulisic e chiude Reijnders con una doppietta

Contro il Bruges apre Pulisic e chiude Reijnders con una doppietta

Milano, 22 ottobre 2024 - Primo ruggito in Champions League del Milan che, dopo i ko con Liverpool e Leverkusen, muove i primi (pesantissimi) passi in classifica. Decisivo il solito Pulisic oltre a Reijnders. Decisivi anche i cambi (a partita in corso e a sorpresa) di Fonseca.

Come con l'Udinese, il portoghese sceglie in pratica il 4-3-3 con Loftus-Cheek sulla stessa linea di Reijnders (e Fofana a proteggerli). Volontà di offendere, volontà di continuità. L'inizio è però da brividi, eccezion fatta per qualche fiammata di Leao: 5-0 il conteggio delle conclusioni in favore dei belgi, su tutte la traversa baciata da Ordonez con una sassata da fuori. Al resto pensa un Maignan in versione "magic Mike".

Poi, i rossoneri si riprendono il pallino. Possesso dal ritmo cadenzato, conservativo, in attesa del varco che, però, si crea solo grazie agli acuti di Leao inizialmente. Il Bruges poi, in fase difensiva, si piazza a cinque e contiene di reparto, assorbendo e soprattutto ripartendo col passo di chi non trema al cospetto di San Siro.

Sciopero del tifo

Un San Siro atipico: niente striscioni, nè bandiere (per protesta contro il divieto del Gos di esporre soprattutto quello della Curva Sud Milano) e nemmeno cori, vista l'ulteriore protesta congiunta con i Milan Club per il caro biglietti ("Non siamo vacche da mungere", recita il comunicato).

Al momento giusto, però, il boato arriva. Sul corner a rientrare di Pulisic, infatti, Morata e Gabbia saltano, ma sfiorano soltanto la sfera: complice la "sfarfallata" di Mignolet, così, lo statunitense firma il suo settimo gol stagionale.

La svolta

L'aria cambia, eccome: anche perché pestone su Reijnders di Onyeka è scovato dal var e vale il rosso per il centrocampista del Bruges. Vantaggio e superiorità numerica: quasi da non crederci. Il Milan ci crede e prende a gestire da big: manovra, manovra, manovra e qualche morso.

Nella ripresa, però, la gestione va a farsi friggere: palla da un lato all'altro (Tzolis-Jashari) per il neoentrato Sabbe che infila sul palo lontano. Tornano i fantasmi, Fonseca li scaccia con un doppio cambio pesante: fuori soprattutto Leao (comunque positivo) e Loftus-Cheek (tutto il contrario) e dentro i protagonisti di sabato scorso, Okafor e Chukwueze.

Ri-sorpasso

Una manciata di secondi dopo, proprio lo svizzero piazza la sgasata giusta, con seguente palla al centro per il "piatto" di Reijnders da 2-1. E non è finita, perchè anche Chukwueze (decisamente ispirato), vola via dalla parte opposta. Stesso esito: palla al centro per la sentenza Reijnders.

Il record

Così, si può regalare un emozione a Francesco Camarda: diventare il più giovane italiano di sempre a debuttare in Champions (16 anni, 7 mesi e 12 giorni). Il record apparteneva a Moise Kean con la Juventus (16 anni, 8 mesi e 25 giorni). Scocca l'80’, poi. E proprio come contro l'Udinese, la Curva riprende a cantare e San Siro torna la bolgia di sempre.

Anzi, di più. Perché Camarda (quasi) segna il poker: annullato, sarebbe stato anche il più giovane di sempre a segnare in Champions. Arriverà in futuro. E si torna a cantare. Ci sono i primi tre punti in Champions da celebrare. Per una squadra che, dopo essersi rialzata in campionato, lo fa anche in Europa.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su