Milano – Corre via il treno Scudetto, e a piedi ci resta il Milan in questa notte di fine ottobre a San Siro. Vince il Napoli 2-0, più quadrato, organizzato, superiore nel concetto di squadra elaborato da Antonio Conte a tempo di record. La povertà tecnica rossonera, incentivata dal rinvio di Bologna, si palesa in tutta la sua drammaticità. Non c’è Tijjani Reijnders a far uscire la palla, non c’è Theo Hernandez a sfondare sulla sinistra, e neanche Christian Pulisic (influenzato) a creare gioco a destra. E se Paulo Fonseca conferma la sfiducia a Rafa Leao, a emergere dovrebbe essere un “movimento d’insieme” che oggi non esiste. Sono tante, piccole e grandi, le pecche di un primo tempo che potrebbe costare carissimo alla stagione rossonera, per quanto non in esclusiva.
Pavlovic si perde subito la chiamata in profondità di Lukaku per il vantaggio napoletano, poco prima dell’intervallo Royal e Fofana non chiudono sul taglio da sinistra di Kvaratskhelia che inventa il raddoppio, e Maignan non è certo incolpevole in entrambe le occasioni (nella prima in fase di rilancio). A livello offensivo Fonseca chiama Loftus-Cheek a portare il pallone, la consegna non è quasi mai raccolta, e se Chukwueze prova a creare superiorità con la sua amabile follia in uno contro uno, Emerson Royal non lo accompagna mai in sovrapposizione (scelta tecnica o mancanza individuale?), rendendo la fascia destra un problema più che una virtù per un Milan che nella fase centrale della prima frazione pure prende il sopravvento con la volontà di Musah (errore capitale però alla mezz’ora sul regalo della difesa partenopea) e Fofana.
Un picco isolato, sia chiaro, in un quadro emozionale che si impenna ancora solo alla rete annullata in avvio di ripresa a Alvaro Morata, con Fonseca a cercare l'assalto alla fortezza partenopea a mezzora dalla fine con gli ingressi di Leao e Pulisic e Musah a scalare terzino destro. La bocciatura più grave è portoghese, ma questa volta con il nome di Paulo Fonseca. Il suo Milan, con o senza Leao, non ha virtù (anche se Rafa produce due cross e una bella conclusione con risposta di Meret), e quel -11 dalla vetta racconta un grande freddo, ben prima dell'arrivo dell'inverno.
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