
Igli Tare
Milano, 15 aprile – Ieri il contatto telefonico, oggi l'incontro a Roma tra Giorgio Furlani e Igli Tare. L'ex Lazio è sempre più in pole position per diventare il prossimo direttore sportivo del Milan.
Tare aveva già partecipato al primo casting, a inizio marzo, tenuto a Londra da Gerry Cardinale e Zlatan Ibrahimovic. In corsa, allora, Andrea Berta e soprattutto Fabio Paratici. Berta, già promesso sposo dell'Arsenal, ha poi scelto i Gunners a fine marzo. Con Paratici, invece, altri incontri anche con Furlani, anche alla presenza dei legali di entrambe le parti. Poi, la fumata nera: retromarcia del Diavolo anche di fronte alla posizione dell'ex Juventus e Tottenham, squalificato fino al 20 luglio per il caso plusvalenze, lato sportivo, e coinvolto nell'inchiesta Prisma, lato penale.
Tare, in Italia dal 2001 prima da calciatore (con Brescia, Bologna e Lazio) e poi da dirigente e direttore sportivo proprio della Lazio (dal 2008 al 2023), risponde all'identikit di ds “tradizionale” tracciato pubblicamente da Furlani. Ed è tornato in pole position. È poi libero da vincoli contrattuali, al contrario di altre figure accostate al Diavolo: Tony D'Amico e Giovanni Sartori (legati ad Atalanta e Bologna fino al 2027) e Giovanni Manna (Napoli, 2029). L'incontro a Roma tra Furlani e Tare rappresenta un passo avanti, anche se non definitivo.
Per quanto riguarda Paratici, invece, oggi il gup Tribunale di Roma ha respinto la richiesta di annullamento del rinvio a giudizio formulata dai legali della Juventus e dei suoi ex dirigenti. Il processo continua: nuova udienza fissata per il prossimo 19 maggio. Di seguito la nota del Codacons, parte civile nel processo. Il Gup del Tribunale di Roma, dott.ssa Anna Maria Gavoni, ha rigettato la richiesta dei legali della Juventus e degli ex dirigenti (tra cui l’ex presidente Andrea Agnelli, l’ex vice Pavel Nedved, l’ex AD Maurizio Arrivabene e l’ex responsabile dell’area sportiva Fabio Paratici), indagati nell’inchiesta Prisma su plusvalenze e manovre stipendi, di annullare la richiesta di rinvio a giudizio per due vizi di forma. Ne dà notizia il Codacons, parte civile nel procedimento.
Nello specifico il gup, accogliendo le richieste della Procura di Roma e del Codacons, ha rigettato tutte le eccezioni proposte dalle difese degli imputati dichiarando inammissibile la richiesta di incidente probatorio, manifestatamente infondata la questione di legittimità costituzionale e rigettato le richieste di nullità della richiesta di rinvio a giudizio – spiega il Codacons.
Il processo va quindi avanti, con la prossima udienza fissata per il prossimo 19 maggio con discussione di Procura e parti civili e interrogatorio di alcuni degli indagati.
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