Milano, 16 dicembre 2016 - Il loro album d'esordio, "Till Midnight", debutterà all'inizio del nuovo anno, il 29 gennaio, al Rock'n'Roll di Milano. I The Merry Pranksters tornano a far ballare col loro Retro Vintage Punk Rock: musica non convenzionale, che attinge dal Rock'n'Roll anni Cinquanta e Sessanta; brani completamente reinterpretati, stravolti e velocizzati con un tocco old-rock affidato al sax. Nell'attesa di vedere all’opera Federico, Frank, Alessio, Luca ed Enrico, ecco un assaggio con le nostre sei domande di rito. La scintilla: quando è nata la band? “Tutto inizia nel lontano 2009... provenivamo tutti da realtà musicali talvolta diametralmente opposte tra loro, chi dal jazz, chi dal punk, chi dal rock fino ad arrivare al metal. Tutti però uniti da un unico comune denominatore: la voglia di creare qualcosa di diverso. Quello non si poteva definire ancora ‘The Merry Pranksters’, ma era un progetto parallelo ed embrionale di quello che è poi diventato a tutti gli effetti da circa 2 anni The Merry Pranksters attuale, una band con una line up definita e un'identità chiara”. Ci spiegate il nome? “È un mix di diversi aspetti...The Merry Pranksters era il nome del movimento formato dagli amici dello scrittore Ken Kesey che, a cavallo fra la Beat Generation e il movimento Hippie, sperimentarono per primi l’uso di sostanze psichedeliche. L’effetto di un acido provocava sensazioni alterate, più intense, ed è proprio questo l’effetto delle canzoni del gruppo, nate con un processo creativo simile. La nostra musica poi è, in effetti, un trip di musica percepita in maniera più forte, con soluzioni musicali inaspettate e nuove. Tutti conoscono i nostri brani in versione originale, "lucida" diciamo, e noi vogliamo farle rivivere in maniera ‘alterata’. Poi The Merry Pranksters letteralmente significa gli ‘allegri burloni’ e ci tiene a mente di non prenderci mai troppo sul serio oltre a ricordarci che (seppur ora sia tutto molto serio) tutto questo è cominciato quasi per gioco”. Il vostro cavallo di battaglia? “Sicuramente Blue Suede Shoes, brano di 2 minuti e mezzo che la dice lunga sull’energia e l'adrenalina che è in grado di sprigionare questo combo. Brano che oltre essere riconosciuto come cavallo di battaglia dal pubblico, per noi ha un'importanza particolare poiché possiamo dire che i The Merry Pranksters sono nati riarrangiando questo brano, il primo brano venuto alla luce e la linea guida di quella che è diventata la nostra impronta musicale”. Progetti in cantiere? “Abbiamo appena terminato la produzione di Till Midnight che ci ha tenuto per diverso tempo lontano dal palco, e ora cominciava a mancarci il contatto con il palco e il suonare live, sicuramente ora faremo una serie di date live invernali ed estive, in cantiere però c'è già l'idea di tornare in studio (ad autunno 2017) per un nuovo disco che faremo in parte assaggiare già nelle esibizioni live”. Consigliateci almeno una band emergente che faremmo bene ad ascoltare. “Before Bacon Burns. È un gruppo che abbiamo conosciuto (seppur mai direttamente) tramite l'amico comune Luca Urbani (soerba), bel sound! Quando fai musica capisci a colpo d'occhio quando dietro c'è una storia di passione, lavoro, studio e fatica. Una storia appunto, la loro, molto probabilmente analoga alla nostra”. Un aggettivo con cui descrivereste la piazza musicale milanese? “Sottovalutata, ci sono tantissime band e tantissimi ottimi progetti musicali, veramente tanti, che purtroppo spesso per svariate logiche, talvolta assurde, non trovano un giusto palcoscenico (e la piazza milanese ne offre pochi se pensiamo ad una metropoli) per potersi mettere in luce”.
MilanoMilano e le band emergenti: sei domande ai The Merry Pranksters / VIDEO