"Con le buone si ottiene tutto" cantavano gli Articolo 31 in un vecchio brano. E anche i pirati informatici di Anonymous non hanno dovuto fare altro che lanciare la proposta e subito molti utenti hanno risposto con i fatti. Ovvero con quello che nel mondo di internet fa sempre più spesso la differenza: le recensioni. Il collettivo di hacker "buoni" più famoso e influente del mondo aveva chiesto agli utenti del web di raccontare la guerra proprio dove vige la censura di social network e siti web, ovvero in Russia. E gli utenti lo hanno fatto. Così cercando hotel e ristoranti soprattutto nella zona di Mosca su Google Maps si possono trovare nei primi commenti foto di scene di guerra che raccontano quello che sta accadendo in questi giorni in Ucraina. Non "piatti eccezionali" o "servizio cortese" nè "albergo ben pulito" o simili, ma immagini del conflitto. Una rivolta silenziosa, una guerriglia a colpi di parole e di immagini. Una battaglia che al Governo di Vladimir Putin può causare molti danni, seppur non in modo concreto e immediato. Il che è esattamente l'obiettivo del gruppo di Anonymous.
Quella di Anonymous non è un'azione dimostrativa fine a se stessa. I significati che porta con sè sono molti: anzitutto, la capacità di muovere le masse di utenti. In secondo luogo la dimostrazione di poter bypassare la censura imposta dal Governo russo sull'informazione in merito a quello che sta accadendo in Ucraina. Il che va tenuto in grande considerazione. Anche perché recentemente Anonymous ha bloccato centinaia di siti governativi russi, diversi siti di banche e parte del trasporto ferroviario russo. "Messo offline il sito Ria.ru, la più grande fonte di propaganda della Russia" fanno sapere diverse fonti su Twitter.