ENRICO FOVANNA
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Diritti umani violati, la Cina oscura la Bbc: vivace protesta di Londra

Pechino revoca la licenza dopo che l'emittente ha rivelato le violazioni dei diritti umani sulla minoranza uigura. Molto irritato il governo inglese

La nuova direttrice Rona Fairhead sul sito della Bbc

Pechino, 11 febbraio 2021 - Sale la tensione diplomatica tra Londra e Pechino, sul tema delle censura alla libertà di informazione. Il governo britannico accusa la Cina di gravi limitazioni della libertà di stampa dopo che Pechino ha vietato a Bbc World News di trasmettere nel Paese per la sua copertura della minoranza uigura. “Si tratta di una limitazione inaccettabile della liberta’ di stampa”, ha scritto in un tweet il ministro degli Esteri, Dominic Raab. “La Cina - aggiunge - e’ uno dei Paesi al mondo che impone tra le piu’ dure restrizioni alle liberta’ di stampa e di internet e quest’ultima decisione non fara’ altro che danneggiare la sua reputazione agli occhi del mondo”.

L’authority cinese per la Radio e la Televisione aveva oscurato oggi Bbc World News, vietandone la trasmissione in Cina. La decisione, spiega Pechino, in seguito a un’indagine sui contenuti trasmessi che “violano gravemente” le disposizioni in materia e non rispettano i requisiti “secondo cui le notizie dovrebbero essere vere ed eque”, provocando un danno agli interessi nazionali della Cina. Pertanto, l’autorita’ cinese per la Radio e le Televisione “non consente a Bbc World News di continuare a trasmettere in Cina”. 

Il provvedimento di Pechino giunge a una settimana dalla revoca di licenza di trasmissione per l’emittente televisiva statale cinese China Global Television Network da parte dell’authority britannica, giustificata dall’Ofcom con l’assenza di responsabilita’ editoriale dei contenuti trasmessi, che sarebbe, in ultima analisi, del Partito Comunista Cinese. La decisione di Londra era stata definita una “manipolazione politica” da Pechino, che aveva minacciato di ricorrere a una “necessaria risposta a protezione dei diritti e degli interessi legittimi dei media cinesi”. La Bbc era finita nel mirino delle critiche di Pechino e dei media cinesi soprattutto per le molte inchieste sulle violazioni ai diritti umani nello Xinjiang. Il direttore dell’influente tabloid di Pechino Global Times, Hu Xijin, aveva insinuato il sospetto che la Bbc fosse istigata dalle intelligence occidentali per i suoi servizi, “tutti falsi”, ha scritto su Twitter, e che si sia trasformata in “un bastione della guerra dell’opinione pubblica occidentale contro la Cina”.

 L’ultima, in ordine di tempo, e durissima inchiesta della Bbc sulla Cina risale alla settimana scorsa, quando l’emittente britannica, in un servizio in cui raccoglieva diverse testimonianze dirette, aveva puntato il dito contro i sistemi di tortura e gli stupri ai danni delle donne uigure rinchiuse nei centri di detenzione della regione autonoma cinese. “Atrocita’” per Washington; “falso” e animato da “forze anti-cinesi” per Pechino, che ha sempre respinto le accuse internazionali di detenzione di massa e di altri abusi nella regione ai danni delle minoranze musulmane, nonostante recenti studi segnalino un aumento delle strutture per la detenzione a partire dal 2017. Per la Cina sono “centri di trasformazione vocazionale” che aiutano il reinserimento nella societa’ di soggetti sospettati di estremismo, separatismo o terrorismo; secondo rilievi compiuti su immagini satellitari si tratterebbe di veri e propri campi di prigionia, di dimensioni crescenti fino ad assumere le forme di maxi-penitenziari, con torri di guardia e filo spinato sui muri di cinta.