Si è conclusa oggi formalmente - anche perché la situazione resta potenzialmente esplosiva - la guerra in Afghanistan, la più lunga combattuta dagli americani dopo il secondo conflitto mondiale, poco più di quella in Vietnam che tanto materiale ha fornito a libri e film. Le truppe americane, infatti, sono rimaste a Kabul per vent'anni, dal 7 ottobre 2001, con l'invasione del territorio governato dai talebani a ieri, giorno in cui è decollato l'ultimo aereo. Le ostilità in Vietnam, invece, videro un coinvolgimento progressivo delle forze statunitensi, "ufficialmente" in armi nel Paese asiatico dal 1964 e costrette ad abbandonare Saigon da sconfitte, dopo la caduta, il 30 aprile 1975.
Il decollo dell'ultimo velivolo Usa, cinque giorni dopo il duplice attentato all'aeroporto che ha provocato oltre 200 vittime, compresi 13 marines delle forze armate a stelle e strisce, è l'occasione per stilare un bilancio di un conflitto sanguinoso in termini di vittime, militari ma anche civili e pesante anche in termini di costi.
I morti della guerra in Afghanistan
Le vittime del conflitto, in tutto, sono state 172.403. A pagare il prezzo più pesante sono stati i militari dell'esercito e gli esponenti delle forze di polizia, con 66mila decessi. Sono 51.191, invece, i morti fra i talebani e altri combattenti delle varie fazioni che si sono scontrate nello scenario afghano. C'è poi il capitolo delle vittime civili, quello più doloroso - sempre che sia possibile fare una classifica su questo tema - di ogni conflitto: in tutto gli afghani morti non inquadrati in alcun esercito, ufficiale o meno, sono stati 47.245.
Per quanto riguarda il fronte degli Usa e della coalizione dei loro alleati il tragico conto recita 3.846 morti fra i contractor, 2.461 decessi fra i soldati statunitensi a cui vanno aggiunti 1.144 soldati in forze agli eserciti di altri Paesi. Di questi 53 sono italiani, 31 uccisi durante azioni ostili (uno è morto una settimana dopo essere stato ferito durante il raid in cui è stato salvato dopo la sua cattura, dieci in incidenti stradali, due di infarto, uno per un colpo partito accidentalmente durante il caricamento della propria arma, uno di malattia.
Bilancio pesante anche per gli operatori umanitari, giunti in Afghanistan per portare aiuto alle popolazioni civili (ma anche soccorso ai militari feriti). Sono 444 le persone che non hanno fatto più ritorno a casa. Infine i giornalisti: in vent'anni sono 72 i professionisti di carta stampata, televisione e web morti per informare la collettività degli sviluppi della crisi.
Le spese della guerra in Afghanistan
La spesa totale per gli Stati Uniti e le forze alleate nel conflitto afghano è stata di 2.313 miliardi di dollari. Una cifra imponente che rivela un altra faccia del costo delle guerre oltre a quello - tragico - in vite umane. Fra il 2010 e il 2012, il periodo in cui gli Usa avevano sul territorio afghano più di 100mila soldati, il costo in dollari della guerra per i soli States aumentò a 100 miliardi l'anno. Nel 2019 uno studio della Brown University aveva stimato il costo della guerra afghana per gli Stati Uniti a 978 miliardi di dollari (il conto includeva anche un'ipotesi per il 2020). Gran Bretagna e Germania, invece, le due nazioni europee che più si erano impegnate in Afghanistan avrebbero speso, rispettivamente, 30 miliardi (gli inglesi) e 19 miliardi (i tedeschi) di dollari.
E l'Italia? Il costo finale della presenza tricolore nella repubblica islamica è di 8,7 miliardi di euro, 840 milioni dei quali rappresentano contributi erogati direttamente alle forze armate afghane. Come per gli Stati Uniti gli anni in cui si è speso di più sono i tre fra il 2010 e il 2012, con un picco di 914 milioni e 748.371 euro nel 2011.