
Harry e Meghan
Il principe Harry era preoccupato per la sua salute mentale. Per questo ha voluto fare "un passo indietro" dai doveri e rituali dell'appartenenza alla Royal Family. In primis con il trasferimento negli Stati Uniti insieme alla moglie Meghan, nativa proprio degli States, con il figlio Archie che avrà presto un fratellino (o sorellina), come è stato annunciato di recente da un portavoce della coppia. Il secondo figlio di Carlo e Diana si è confessato in una lunga intervista con James Corden, suo vecchio amico e conduttore del "The Late Late Show" sulla Cbs.
Dietro le quinte
Gran parte del colloquio è stato dedicato a uno sfogo contro i tabloid, un sistema capace di perseguitare i suoi bersagli fino a spingerli sull'orlo della follia, almeno a detta del principe. E' stato anche per sfruggire a questo schema che lui stesso, la consorte Meghan Markle e il figlioletto Archie hanno detto addio al Regno Unito per cercare "privacy" e "autonomia" in America: dove la coppia - consumata la rottura sostanziale con la Royal Family - aspetta ora un secondo bebè, mentre firma contratti milionari per suggellare una nuova vita da autori e produttori tv promettendo impegno sociale. Sotto tiro da parte di molti in patria, ma accarezzato dai riflettori con Meghan al di là dell'oceano, il duca di Sussex non le manda a dire. E torna all'attacco dei giornali "ostili", quasi a dispetto degli imbarazzi di casa Windsor (a cominciare dal sempre più lontano fratello maggiore William, secondo in linea di successione al trono di Elisabetta II) per le scelte e le polemiche pubbliche condivise con la duchessa sua moglie. "L'aria s'era fatta davvero difficile, come molti hanno potuto vedere. La stampa britannica - che tutti sanno cosa può essere - stava distruggendo la mia salute mentale".
Durante l'intervista, registrata a bordo di un bus a due piani che ha percorso le strade di Los Angeles, Harry non ha lesinato critiche pesantissime. "Ho pensato che quell'ambiente (mediatico) fosse ormai tossico", rimarca Harry, che in passato ha imputato fra l'altro ai tabloid d'avere pregiudizi sociali o razzisti su Meghan - per le sue origini afroamericane da parte di madre - e di trattarla in modo non molto diverso da come braccarono sua madre sino alla fine tragica di Lady D.
Rotta sugli Stati Uniti
"Ho fatto quello che qualsiasi marito e qualsiasi padre avrebbe fatto", ha rivendicato rispetto al trasferimento in America: non senza aggiungere che "non è stato un abbandono, bensì un passo indietro". "Io - la sua conclusione, che profuma ancora una volta di sfida verso la corte, se non direttamente verso la nonna-regina quasi 95enne di cui è stato per anni nipote prediletto - non fuggirò mai e darò sempre il mio contributo poiché la mia vita resta pubblico servizio. Lo è sempre stata e Meghan l'ha sottoscritta". Una conclusione destinata a far rumore in attesa della possibile, ulteriore resa dei conti in calendario il 7 marzo: quando il duca sarà di nuovo ospite d'una tv americana, la Cbs, per un'intervista "intima" a più vasto raggio all'anchorwoman-superstar Oprah Winfrey. In coppia con Meghan e dopo uno spazio dedicato solo a lei.