
Il coraggio di Sotooda ha fatto breccia anche nel cuore dei talebani
Herat (Afghanistan) - È una storia di coraggio, di incoscienza e di grande amore per la scuola e la cultura. La storia di una ragazzina che ha rischiato la morte, parlando in pubblico contro ogni protocollo e infrangendo le regole durissime imposte dai talebani. Ma ottenendo una a dir poco inattesa vittoria: le scuole per ragazze da 12 a 17 anni hanno infatti riaperto a Herat, terza più grande città dell’Afghanistan, dopo il via libera dato localmente dai talebani. Le riferisce l’emittente Samaa Tv, precisando che le alunne dal 7mo al 12mo grado sono state autorizzate a tornare a sedere sui banchi di scuola già da sabato. La notizia della riapertura di 26 scuole medie e licei per ragazze è stata data dai genitori, ma al momento non è stata ufficialmente confermata dai vertici talebani.
Samaa Tv ricollega il provvedimento, che è un unicum nel nel Paese, all’influenza avuta dal clamoroso discorso fatto lo scorso 21 ottobre da una studentessa 15enne, Sotooda Forotan, in occasione della 12ma cerimonia Rabiul Awal a Herat, ovvero l’anniversario della nascita del profeta Maometto. La ragazza, già definita la “Malala afghana”, avrebbe dovuto leggere una poesia, ma all’improvviso ha lanciato un accorato appello a talebani ad autorizzarla, assieme a tutte le sue coetanee, a tornare a studiare.
“Oggi, come rappresentante delle ragazze, voglio consegnare un messaggio che è nei nostri cuori. Sappiamo tutti che Herat è una città della conoscenza perchè le scuole dovrebbero essere chiuse alle ragazze?” ha detto rivolgendosi a un pubblico di circa 200 persone, tra cui alcuni funzionari provinciali talebani presenti all’evento che l’hanno applaudita. Il video del suo discorso è diventato virale sui media locali, poi rilanciato da diverse agenzie stampa straniere e sui sociale; e ha riacceso le proteste contro il bando all’educazione femminile per alcune fasce d’età.
In effetti, dal ritorno al potere lo scorso agosto, i talebani sono oggetto di pressioni internazionali per garantire alle bambine e ragazze il diritto all’istruzione. Ad oggi sono in funzione le sole scuole per bambine fino al sesto grado (circa 11 anni) e poi nelle università, mentre tutte le scuole di secondo grado e le superiori sono chiuse, a eccezione appunto di quelle di Herat, riaperte 48 ore fa. Intervistata da diverse testate, Sotooda Forotan è stata paragonata a Malala Yousafzai, sopravvissuta ad un’aggressione dei militanti di Tehreek-i-Taliban Pakistan (TTP) nell’ottobre 2012 per punirla di aver sostenuto l’istruzione delle ragazze e di aver condannato il partito di opposizione.
Come la pachistana Malala - rifugiata in Gran Bretagna e ricompensata col Nobel per la pace nel 2014 - Sotooda può contare sul sostegno del padre nelle sue battaglie da attivista che “dà voce a donne e bambini”, cominciate sin dall’età di 7 anni. Nelle ultime interviste rilasciate, ha raccontato di voler diventare la prima donna ministro degli Esteri dell’Afghanistan e di leggere biografie di donne politiche di successo, cercando in tutti i modi di realizzare i suoi sogni. “Anche nel sonno, sognavo quale università avrei frequentato e dove avrei lavorato” ha detto la giovane attivista. A Herat sembra che il suo accorato appello sia stato ascoltato, consentendole di tornare a scuola, assieme alle sue compagne, e di continuare a realizzare i suoi sogni nonostante i talebani.