
La biglietteria della stazione è ancora chiusa, fino a quando non si sa. Gli sportelli vuoti e sulle vetrate, oltre alle indicazioni per il rispetto del distanziamento sociale e delle indicazioni Covid, c’è anche un cartello con scritto: “"Si avvisa la clientela che la biglietteria Monza resterà chiusa fino a nuovo avviso“. Anche sul sito di Trenitalia risulta che la biglietteria monzese - normalmente aperta dal lunedì al sabato dalle 6.10 alle 20.20 - è ancora fuori servizio, così come altre biglietterie della Lombardia (Como San Giovanni, Gallarate, Lodi, Milano Lambrate e Voghera).
Non vengono, però, fornite indicazioni sulle motivazioni della chiusura. Nessuna ipotesi, ad oggi sulla possibile data di riapertura della biglietteria di Monza, a poche settimane dal ritorno alla normalità con la riapertura delle scuole e per molti il ritorno in ufficio, abbandonando così la modalità smart working.
Una chiusura che ha creato qualche mal di pancia agli utenti, soprattutto a coloro che in queste settimane di vacanza, non potendosi concedere ferie, si sono regalati gite di un giorno utilizzando il treno. "Per chi deve andare a Milano è problema – racconta un utente -. Le biglietterie self service sono scomode: quelle per fare i biglietti fino al capoluogo accettano solo pagamenti con carte di credito, mentre accettano contanti quelle che fanno gli abbonamenti".
Ad avere più problemi sono soprattutto le persone poche avvezze con le nuove tecnologie. "Più di una volta mi è capitato in queste settimane di dover aiutare coppie di pensionati che volevano prendere il treno per una gita fuoriporta. Non tutti sono pratici con le biglietterie automatiche, e qualcuno al momento del pagamento si è trovato spiazzato perché l’unica modalità consentita era quella della carta di credito".
Abbiamo chiesto chiarimenti in merito alla chiusura della biglietteria anche a Trenitalia, ma al momento di andare in stampa non abbiamo ricevuto risposta. La chiusura della biglietteria è uno dei vari problemi che negli ultimi anni hanno fatto imbufalire pendolari e turisti.
Barbara Apicella