La cicogna vola diretta sul capoluogo della Brianza. Nel 2024 sono stati 823 i nati a Monza, trend in crescita (+2,5%) rispetto agli 803 del 2023. Dal 2008, quando i nuovi nati sono stati 1191, le nascite erano progressivamente calate. L’inversione di tendenza riguarda l’anno che si chiude, secondo i dati dell’Ufficio statistica aggiornati al 20 dicembre, quindi non tenendo conto di eventuali ultimi nati agli sgoccioli di dicembre.
È cauto Egidio Riva, sociologo e assessore al welfare: "Per ora si tratta di una piccola luce in fondo al tunnel, quasi un augurio per il nuovo anno che si apre. Per parlare di inversione di tendenza, bisognerà aspettare almeno due o tre anni. Certo stiamo assistendo a un ingresso a Monza di giovani coppie espulse da Milano per i costi proibitivi delle abitazioni e anche di un ritorno in città di persone che erano andate all’estero o in altri comuni".
Quindi si tratterà di vedere l’andamento dei prossimi anni, per capire se si tratta di un fuoco di paglia o di una vera e propria inversione di tendenza. Anche il boom delle nascite dei primi mesi dell’anno va preso con cautela: come spiegano i sociologi esiste il cosiddetto "effetto stagionalità", cioè i bimbi che nascono in primavera, figli delle vacanze estive precedenti.
Il Comune, come fa osservare l’assessore ha cercato di aumentare i posti negli asili nido, per agevolare le giovani famiglie. Da settembre 2023 le famiglie possono contare su 60 posti in più messi a disposizione con una delibera di giunta (30 nel pubblico e 30 con convenzioni nei privati a cui si accede con graduatoria); mentre nel 2022 ne erano stati istituiti altri 40. Certo il cammino per un vero supporto alla famiglia è ancora lungo, se si pensa le famiglie in attesa che non trovano risposta sono quasi 200 ogni anno. Sono 7 gli asili nido comunali (circa 450 posti) a Monza e 22 i privati (di cui una decina con accordo di collaborazione con il Comune). Famiglie sempre più mononucleari in cui manca l’aiuto del clan familiare e costi pesanti dei servizi per l’infanzia spiegano anche lo scarso tasso di fecondità (cioè il numero medio di nati per donna) che da una media di 1,51 figli per donna (dati ufficio statistica Monza) del 2012, si assottiglia nel 2023 a 1,23, sempre ben al di sotto dei 2,1 figli per donna che garantirebbero il tasso di sostituzione della popolazione italiana e quindi anche monzese.
D’altronde la media italiana è di 1,2 e solo la provincia autonoma di Bolzano riesce a fare meglio con 1,57. Il primo parto a Monza si ha in media attorno ai 32 anni, due anni dopo rispetto al 2000, poi a cascata il secondo si ha a 33 anni e pochi si avventurano al terzo. Non va meglio con l’età media dei papà al primo figlio che a Monza da 34 - 35 anni del 2002 sale a 36, alla fine del 2023, in media con le altre province, superata solo dalla provincia di Oristano, dove i neo papà hanno in media 37 anni.