Sarà sottoposto a perizia psichiatrica Johnatan Fals Reyes, il cubano di 29 anni fermato lo scorso giugno per l’omicidio di Adam Iulian, il romeno 48enne che lo ospitava nella sua abitazione in centro a Desio. A chiederlo è stata la difesa dell’indagato, ancora detenuto in carcere e il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza Andrea Giudici ha accolto la formula dell’incidente probatorio. Da sondare se il cubano fosse capace di intendere e di volere. "Non l’ho ucciso io, non avevo debiti per l’affitto", ha sostenuto Fals Reyes, che era risultato sotto l’effetto di droga e in evidente stato di agitazione e ha colpito la vittima con una raffica di coltellate sul ballatoio della casa di ringhiera, prendendolo anche a calci. Una reazione che i periti dovranno accertare. La risposta a dicembre. Adam Iulian viveva con la compagna, alla quale è intestata l’abitazione. Se la cavava con lavoretti da operaio e muratore. Ma arrotondava, a quanto pare, anche con affitti in nero, sempre nella vecchia casa di corte di via Matteotti 33. Sul web un annuncio a suo nome, per un posto letto proprio nell’edificio: 380 euro al mese per un posto letto in condivisione. Potrebbe essere questa, quindi, la cifra oggetto del contendere nel litigio sfociato finito a coltellate. Il 29enne cubano lavorava nei locali serali. Più volte era stato fermato e denunciato, anche per detenzione di armi bianche. Ad allertare il 112 i vicini. I militari della Compagnia di Desio lo hanno individuato e bloccato con due valigie pronto a sparire per evitare l’arresto.