La battaglia dei diritti si combatte nelle alte sfere, ma anche al supermercato e adesso "le uova fresche nutrono l’inclusione", spiega Nico Acampora, fondatore di PizzAut. "È la nostra ultima idea ed Esselunga ha raccolto l’appello". Il packaging è inconfondibile, rosso, come i grembiuli della brigata, e "le uova sono di qualità".
Per ogni confezione venduta 20 centesimi andranno alla causa, "lavoro per ragazzi autistici che gestiscono i locali di Monza e Cassina de’ Pecchi". Oggi, i giovani in servizio nei due ristoranti "sono 41 a tempo indeterminato, ma sono ancora pochi e cerchiamo sempre di ‘contaminare’ altre aziende". I proventi della vendita serviranno proprio "a creare altre possibilità di assunzione". Concetti illustrati con un esempio pratico ai grandi della terra al G7 della Disabilità, ad Assisi, a ottobre, e prima ancora al Palazzo di vetro dell’Onu. "Occasioni uniche per portare all’attenzione del mondo la necessità assoluta dei disabili di lavorare - ricorda Acampora -. I nostri ragazzi, Matteone, Leo, Andrea, Lorenzo, Edo, Simone e Beatrice sono i volti di un’inclusione diversa, che fa rima con diritti e dignità. Siamo nati per questo". E non c’è collaborazione che non si tenti per centrare l’obiettivo. Il percorso è stato messo a punto da tempo, si comincia dalla formazione. Per diventare pizzaiolo o cameriere il papà dei locali ha creato i corsi di AutAcademy. "Duecento ore in aula più la pratica, poi vengono in pizzeria a seguire un momento di alternanza scuola-lavoro. Quindi, c’è l’inserimento con il tirocinio retribuito e, infine, l’assunzione. Le uova ci aiuteranno a moltiplicare le chance".
Bar.Cal.