DARIO CRIPPA
Cronaca

Adriano Galliani sposo per la quarta volta: il racconto del matrimonio con Helga Costa

Cerimonia in municipio a Monza, ricevimento a Villa Gernetto a Lesmo: testimoni, invitati e composizione dei tavoli

Alcuni frammenti del matrimonio di Adriano Galliani: al centro l'arrivo dello sposo in auto, a sinistra il figlio Gianluca, a destra il testimone Gigi Marzullo

Alcuni frammenti del matrimonio di Adriano Galliani: al centro l'arrivo dello sposo in auto, a sinistra il figlio Gianluca, a destra il testimone Gigi Marzullo

Monza, 9 settembre 2024 – Un matrimonio (civile) un po’ più lungo del previsto, ma riuscito alla perfezione. Adriano Galliani, 80 anni, e la sua compagna da 13 anni Helga Costa, 57 anni, si sono uniti civilmente al Comune di Monza. Il tempi più lunghi sono presto spiegati. Entrambi sono milanesi e al sindaco Paolo Pilotto, che ha officiato la cerimonia in sala giunta a Monza, è toccato leggere anche gli articoli in cui il Comune di Milano autorizzava il cambio di sede naturale della cerimonia. Perché Adriano, monzese di nascita e attualmente amministratore delegato del Monza Calcio, ci teneva a celebrare nella “sua“ città. E così è stato. Una cerimonia volutamente per pochi intimi (del resto Galliani è al suo quarto matrimonio), con i macchinoni dei principali protagonisti che arrivavano parcheggiando direttamente in Municipio, mentre pochi passanti gettavano uno sguardo incuriosito. Il primo ad arrivare Gigi Marzullo, testimone dello sposo insieme a Cristina Rossello, avvocata della famiglia Berlusconi e deputata di Forza Italia. Galliani era dentro alle 15.48, la futura moglie, in tailleur bianco semplicissimo, due minuti più tardi. Poi il rito, in una sala tirata a lucido neppure addobbata con fiori. Il sindaco (con il suo vice Egidio Longoni, ha ringraziato gli sposi: «Hanno voluto Monza, ci hanno portato audience - ha scherzato -. Come Comune abbiamo regalato una medaglia con i simboli di Monza alla famiglia e una spilla da appuntare sul bavero a Galliani. Tra l’altro la sorella di Adriano, Rita, aveva collaborato a lungo con il Comune visto che lavorava come dirigente alla biblioteca cittadina». E infatti la sorella è arrivata a piedi, dato che vive proprio nel cuore del centro storico: “Cosa volete? - ha commentato sorridendo il quarto matrimonio - Adriano è fatto così, non è mai cambiato. Se si mette in testa una cosa...” Alla cerimonia c’erano anche i tre figli avuti dal primo matrimonio: Gianluca, Micol e Fabrizio.  Helga, origini brasiliane ma passaporto spagnolo, è un volto noto agli appassionati di calcio dato che non si perde una partita del Monza allo stadio.

“È straordinaria, nonostante i casini e le mie famiglie allargate è diventata un punto di riferimento, soprattutto per mia figlia", ha raccontato lo sposo, facendo implicitamente riferimento ai suoi tre matrimoni: con Fernanda, monzese e madre dei suoi tre figli, e poi con la giornalista Daniela Rosati e la modella marocchina Malika El Hazzari. Dopo le nozze, gli invitati sono partiti per Villa Gernetto a Lesmo, acquistata diversi anni fa da Silvio Berlusconi. Al tavolo degli sposi erano previsti Fedele Confalonieri e Marcello Dell’Utri, gli altri storici collaboratori del Cavaliere, insieme alla sua ultima compagna Marta Fascina, Flavio Briatore (con sempre al fianco Elisabetta Gregoraci), Diego Della Valle, Gabriele Gravina, Antonio Tajani e Pierferdinando Casini, gli unici due politici di primo piano tra gli invitati. Al tavolo accanto, insieme a Paolo Berlusconi (tra le altre cose presidente onorario del Monza), Fausto e Germana Leali, Luana Ravegnini e il marito Renato Della Valle, e tre generali: Michele Adinolfi e Giuseppe Zafarana (guardia di finanza), e Carlo Gualdi (carabinieri). Presenti anche Max Allegri, Riccardo Montolivo e Leonardo con la moglie Anna Billò. Tutti felici, solo un cittadino monzese ha protestato ieri col sindaco: con il Municipio blindato e sorvegliato da una decina fra poliziotti in borghese e agenti della polizia locale, gli era stato impedito di entrare a farsi le fototessere per la carta di identità. Ma alle 16.47 era tutto libero.