S.T.
Cronaca

Aeb-A2a, la fusione contestata: i Comuni e la corsa ai risarcimenti

Entra nel vivo venerdì, con la discussione sulle costituzioni di parte civile, l’udienza preliminare al Tribunale di Monza

Il sindaco di Seregno, Alberto Rossi

Seregno (Monza e Brianza) – Entra nel vivo venerdì, con la discussione sulle costituzioni di parte civile, l’udienza preliminare al Tribunale di Monza sulla fusione fra Aeb e A2A realizzata, per la Procura monzese, "al solo fine di favorire la società A2A" con un danno complessivo per Aeb "non inferiore a 60 milioni di euro" e con "l’omessa valorizzazione di un premio di maggioranza a favore di Aeb non inferiore a 5,7 milioni". C’è grande attesa dopo un lungo rinvio dovuto alla mancata notifica del procedimento penale ad alcuni Comuni brianzoli coinvolti. Per la contestata aggregazione, amministrativamente bocciata fino in Cassazione perché occorreva una gara pubblica per la selezione del socio privato ad opera di un’azienda a controllo pubblico, sono accusati di turbativa d’asta il sindaco di Seregno, Alberto Rossi, l’assessore alle partecipate del Comune di Seregno, Giuseppe Borgonovo, il segretario generale del Comune di Seregno, Alfredo Ricciardi.

Con loro, anche Loredana Bracchitta, ex presidente del consiglio di amministrazione di Aeb spa (società a cui è affidata la fornitura e la gestione dei servizi del gas metano, dell’energia elettrica e della raccolta dei rifiuti partecipata per la maggioranza dal Comune di Seregno e per il resto da altri Comuni della Brianza), Giovanni Valotti, ex presidente di A2A e Pierluigi Troncatti, partner di Roland Berger srl. I Comuni di Seregno (che chiede quasi 32 milioni di risarcimento o almeno 10 milioni di provvisionale immediatamente esecutiva) e Limbiate e l’ex consigliere comunale Tiziano Mariani (che quantifica di avere speso almeno 1.200 ore in tre anni a combattere la fusione fra Aeb e A2A e chiede 240mila euro di risarcimento e 56mila euro di spese) hanno già depositato l’atto di costituzione di parte civile.

I Comuni di Desio, Varedo e Bovisio Masciago sveleranno venerdì se intendono costituirsi per ottenere un risarcimento. Le indagini della Finanza di Seregno, coordinata dai pm monzesi Salvatore Bellomo e Stefania Di Tullio, si riferiscono a fatti che vanno dal 2019 al 2020. Il sindaco Alberto Rossi e l’assessore Borgonovo sono accusati di avere "supinamente recepito tutte le indicazioni" fornite dai coindagati, "intese ad escludere la gara pubblica". Rossi è anche accusato di essere intervenuto "su sollecitazione della Bracchitta, presso il Comune di Bovisio Masciago, tramite il segretario provinciale del Pd Luigi Ponti, per eliminare dall’ordine del giorno del Consiglio Comunale del 28 novembre 2019 qualsiasi riferimento ad una gara pubblica".

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