ANTONIO CACCAMO
Cronaca

Agrate, il console al Cina Mercato per sconfiggere la psicosi da coronavirus

Il diplomatico Song Xuefeng ha visitato il centro commerciale rassicurando i clienti e le 350 persone che ci lavorano

Il console cinese Song Xuefeng con il sindaco Simone Sironi

Il console cinese Song Xuefeng con il sindaco Simone Sironi

Agrate (Monza e Brianza), 4 febbraio 2020 -  Il Console generale Cinese a Milano, Song Xuefeng ieri mattina ha visitato il Centro Ingrosso Cina. Ha voluto vedere di persona l’impatto che l’allarme Coronavirus sta avendo nelle realtà imprenditoriali.

Ha voluto tranquillizzare le 350 persone che ci lavorano e dire loro che il governo cinese sta facendo di tutto per fermare l’epidemia di polmonite dovuta al coronavirus 2019-nCoV oggetto di attenzione e preoccupazione in tutto il mondo: sono 17 mila casi accertati, i guariti 443, i morti oltre 360. Due casi sono stati registrati anche in Italia. Sono 2 turisti, marito e moglie, arrivati da Wuhan e sbarcati a Malpensa e poi diretti a Roma. Ora sono ricoverati all’ospedale Spallanzani.

Insieme con il Console, la sua vice Wang Huijuan, il sindaco di Agrate, Simone Sironi, e Sandro Chen, l’imprenditore proprietario della catena di supermercati Aumai che 5 anni fa ha inaugurato il China Center più grande d’Europa investendo 50 milioni di euro. E’ un gigante di 56mila metri quadrati, non lontano dal casello di Agrate dell’Autostrada A4, e 140 negozi che alimentano il business lungo la via dell’Oriente, tra Milano e Pechino.

"La vicinanza delle istituzioni ci rasserena", ha commentato il direttore del centro, Stefano Ursetta, aggiungendo: "La forte sinergia tra pubblica amministrazione e la nostra iniziativa commerciale privata, aiuta moltissimo ad affrontare emergenze come quelle che stiamo vivendo in questi ultimi giorni".

Durante il sopralluogo è stato mostrato alle autorità come il Centro Ingrosso Cina sta proteggendo i propri lavoratori ed i clienti da possibili contagi. "Attraverso l’adozione di misure di sicurezza e prevenzione come l’accurata sanificazione delle aree ed un accurato controllo dei dipendenti che rientrano dalla Cina, ci permette di essere assolutamente tranquilli sul fatto che non esistano pericoli di contagio all’interno della nostre struttura", ha detto Ursetta.

Tra le misure di prevenzione "il divieto a tutti i titolari delle attività commerciali che espongono al centro Ingrosso Cina dell’accesso alla struttura e allo svolgimento delle attività non prima di 15 giorni dall’eventuale loro rientro in Italia". Il direttore ha spiegato che le merci esposte, sono state immagazzinate a novembre e dicembre 2019, dunque prima dell’esplosione dell’epidemia, per esigenze del mercato legate alla consegna immediata, e quindi non sussiste alcun pericolo di contaminazione, anche se, come sembra, il virus non si trasmette attraverso gli oggetti.

«Ci tenevo ad essere presente – dice il sindaco Simone Sironi – anche per portare la mia solidarietà al popolo cinese che sta passando un brutto momento che tutti speriamo finisca presto. Non siamo preoccupati. La direzione del centro direzione sta mettendo in atto tutta una serie di misure. La situazione è sotto controllo come nel resto dell’Italia, anche se è bene rimanere tutti vigilanti".

Il Console è rimasto per un’ora e mezza. Insieme a Sandro Chen si è fermato nei negozi e ha parlato con chi i lavora. Ogni giorno 350 persone popolano il centro commerciale per gestire le attività che in buona parte una volta avevano nella China Town milanese, nella zona di via Paolo Sarpi. Centinaia di clienti, a loro volta commercianti, passano a rifornirsi. Al termine della visita, il Console e il Sindaco si sono complimentati con la proprietà del Centro "per l’efficace messa in opera di tutto quanto è utile e necessario per salvaguardare la salute di tutti".