
Quest’anno Alcova ha puntato a Varedo su quattro location introducendo il biglietto da 25 euro per Villa Borsani
Che sia stato un successo è innegabile, anche se più di un residente ha fatto notare come le interminabili code dell’anno scorso, per questa edizione 2025 che ha portato fuori porta i milanesi appassionati di design non si siano viste. Sarà che i luoghi da visitare non fossero due ma quattro, sarà che per una di queste, Villa Borsani, fosse stato introdotto un biglietto d’ingresso da 25 euro, comunque sold out per tutti i giorni di esposizione. Il risultato, in termini assoluti, parla di un calo dei visitatori, passati dai 90mila nel 2024 ai 70mila della settimana appena trascorsa. Ma in ogni caso si è trattato di un successo, visto che fino a Varedo sono arrivati 70mila visitatori paganti. E non è poco.
A stilare il bilancio è stata l’organizzazione di Alcova, la piattaforma itinerante che ogni anno, durante la Milano Design Week, riunisce designer, aziende, istituzioni e ricercatori per indagare collettivamente il futuro del progetto e dell’abitare. Se i due fondatori, Valentina Ciuffi e Joseph Grima, non si sono espressi in merito alle 20mila presenze in meno nella settimana dal 7 al 13 aprile, a farlo è stato il sindaco Filippo Vergani. "I quattro siti e quindi i conseguenti accessi sono stati più fluidi. C’era però, rispetto all’anno scorso, una organizzazione diversa, basata sull’esperienza pregressa, con più personale all’ingresso e modalità diverse di registrazione che ha reso le procedure di accesso decisamente più veloci – spiega il primo citttadino –. Dal canto mio posso assicurare che i siti sono stati pieni per tutta la settimana, sin dai primi giorni, pur non conoscendo ancora i numeri definitivi delle presenze". E aggiunge: "Sono soddisfatto, Varedo, ancora una volta è stata al centro del mondo. Anche il meteo è stato dalla nostra parte, con il sole per quasi tutta la settimana. Sono contento per i negozi e i bar che hanno lavorato bene, con meno ressa, senza stress, ma con risultati comunque positivi".
Rispetto all’edizione di dodici mesi fa, accanto alle storiche residenze di Villa Borsani e Villa Bagatti Valsecchi, Alcova ha presentato due nuove location: l’ex fabbrica Snia e le Serre di Pasino, due nuovi luoghi, grezzi e stratificati, dove la natura ha iniziato a riprendersi i suoi spazi. Quattro sedi, ognuna con la propria atmosfera unica, hanno così guidato i 70mila visitatori attraverso un percorso eclettico, in cui esplorare la ricerca e il lavoro di designer affermati ed emergenti attraverso installazioni site-specific e progetti espositivi che hanno dialogato con l’identità di ciascun ambiente. L’idea di Alcova è proprio questa: trasformare siti abbandonati, dimenticati o inaccessibili in hub per la creatività contemporanea, tanto che Alcova è velocemente diventata uno degli eventi più visitati e riconosciuti nel calendario globale del design. Novità di quest’anno a Varedo il public program, ossia il calendario di eventi, incontri, conversazioni, musica, curato dalla Design Academy Eindhoven in collaborazione con Kaldewei. Con il titolo “Are We Going in Circles?“, ha stimolato riflessioni sui temi della circolarità nella pratica del design contemporaneo. Nessuna delle installazioni è passata inosservata per originalità e creatività in tutti e quattro i siti. "Visto il successo, mi auguro che anche per il 2026 Alcova scelga Varedo", conclude il sindaco. Come a dire, non c’è due senza il tre…
Veronica Todaro