REDAZIONE MONZA BRIANZA

Alla riscoperta dei mulini, ogni tappa è una storia

Trenta “fermate“ per un percorso suggestivo lungo le rive del Lambro

di Paola Pioppi

Un percorso segnato da trenta tappe lungo il Lambro, tra Monza e Asso, dove ogni tappa corrisponde a un mulino, testimoni di un’epoca che è ormai affidata solo alla memoria storica. Destinati soprattutto alla lavorazione del grano, includono anche oleifici, o impianti per convogliare l’energia elettrica per tintorie o le metallurgiche. Anni fa, un censimento aveva mappato tutti i mulini con ruota idraulica ancora esistenti sulle sponde del fiume: del centinaio del 1615, ne sopravvivono circa trenta, di cui pochissimi ancora in attività. Degli altri, alcuni sono ancora integri e conservano le caratteristiche originali, altri sono riconoscibili dai canali di derivazione o delle chiuse, oppure sono stati trasformati in residenze e altre strutture immobiliari, dopo essere progressivamente caduti in disuso a partire dagli anni Sessanta. All’interno del Parco di Monza, adiacente la zona di Villasanta, nel complesso della Cascina dei Mulini Asciutti c’è l’omonimo mulino, unico della zona che ancora conserva le pale funzionanti. La struttura – di cui fanno parte due sale di macina e i controlli delle chiuse – era destinata alla macina dei cereali, risale al 1834 e oggi ospita il centro didattico di esperienza sui cereali e le energie pulite (www.reggiadimonza.it).

A Brugherio si trova invece il Mulino di Occhiate (www.mulinoocchiate.it), in assoluto il più antico del Lambro, citato in un documento del 1042. Seguendo il Lambo verso nord, a Peregallo di Briosco, si trova l’omonimo mulino, segnalato in una mappa del Catasto Teresiano del 1721, unico sopravvissuto degli otto all’epoca esistenti, in un contesto di case coloniche che ancora oggi si conserva in perfetto stato (www.ilmulinodelpuo.it). A Merone sopravvive il Mulino di Baggero, parte di un sistema che forniva energia meccanica a un insediamento preindustriale, e destinato alla produzione di farina e di olio: numerosi oggetti salvati durante la ristrutturazione, sono esposti al museo del Parco Valle Lambro (www.parcovallelambro.it). Infine il Mulino Mauri di Asso, in zona Mulini 9: la sua storia parte dal 1200 e ha visto avvicendarsi diverse generazioni di mugnai, raccontate durante le visite guidate (www.mulinomauri.it).