Un tavolo per lo sviluppo economico della Brianza. Un inedito, finora non è esistito niente del genere sul territorio, e da qui, se il modello funzionerà, verrà esportato al resto della regione. L’area farà scuola. La Regione Lombardia accoglie la richiesta di aiuto dei sindacati che ieri, dati alla mano, si sono presentati in Provincia al faccia faccia con le istituzioni per portate al centro dell’agenda politica "il futuro dell’industria metalmeccanica. Deve essere una priorità per tutti", hanno detto Pietro Occhiuto (Fiom), Enrico Vacca (Fim) e Giuseppe Cotrone (Uilm) e il Pirellone ha avanzato la proposta. Il tavolo potrà contare su risorse economiche che ci sono già: "Capita che alle imprese sfuggano bandi sull’energia, sulla digitalizzazione, sulla transizione ecologica: soldi disponibili", spiegano le sigle. Nel nuovo organismo aziende e lavoratori saranno fianco a fianco per il bene di tutti. Una sorta di sperimentazione che potrà essere clonata. La nascita qui, "è legata alla particolarità del territorio, patria di fabbriche e fabbrichette, ossatura del sistema produttivo lombardo e nazionale". A spingere le istituzioni sulla strada del cambiamento, i numeri della crisi che sul territorio coinvolge società e operai in questo avvio di 2025.
Un momento difficile per molti. Dai grossi nomi "per i quali è urgente individuare un percorso", Peg in prima linea, ad altre piccole e medie realtà in sofferenza. Più di 11mila i dipendenti coinvolti, "per 3.500 dei quali c’è già il ricorso agli ammortizzatori sociali e circa 500 rischiano il posto". I problemi più grossi sono nel settore dell’automotive, 12mila addetti e un calo della produzione fra il 20 e il 30%. E poi ci sono le questioni Candy ed StMicroelectronics, la prima che non produrrà più in Italia, cioè a Brugherio, lavatrici a partire da giugno, e la seconda alle prese con una riorganizzazione che coinvolge Agrate Brianza, quartier generale del gigante dei chip.
"Segnali di difficoltà che riflettono le sfide globali e locali che stanno colpendo uno dei comparti più importanti per l’economia della Brianza – sottolinea Occhiuto –. La metalmeccanica è un pilastro del nostro tessuto produttivo, ma oggi si trova ad affrontare una situazione che minaccia il futuro di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie. Alle istituzioni e alle imprese abbiamo chiesto un impegno concreto per salvaguardare l’occupazione e rilanciare il settore. Non possiamo permetterci di perdere questo patrimonio". La risposta non si è fatta attendere. Il tavolo nascerà in Provincia.
Bar.Cal.