
Il Tribunale di Monza
Monza, 19 Marzo 2021 - A 8 anni dai fatti e a 5 anni dalla sua citazione a giudizio per appropriazione indebita per essersi intascato i soldi del condominio che amministrava, accusa da lui sempre fortemente respinta, il Tribunale di Monza ha emesso sentenza di non doversi procedere per remissione della querela. Una pronuncia che però non cancella l'inferno che l'imputato ha dovuto affrontare. Protagonista di questa odissea giudiziaria Marco Arosio, 44enne residente a Biassono, amministratore di condomini, accusato di avere fatto sparire quasi 22 mila euro a lui versati dagli inquilini di un condominio di Villasanta. La fine del calvario giudiziario ma non di quello personale, familiare e professionale.
"Non mi sono intascato nulla - ha sempre sostenuto l'imputato - Ho eseguito i pagamenti e risultano tutti dagli estratti conto, bastava controllare i saldi invece di presentare un esposto. Invece per questa situazione kafkiana ho rischiato il divorzio e di perdere il lavoro perchè diversi condòmini se ne sono andati perchè hanno perso la fiducia, anche se fortunatamente poi molti sono tornati".
Secondo Marco Arosio "al nuovo amministratore del condominio, che ha preso il mio posto agli inizi del 2014, sarebbe bastato risalire alle fatture e ai bonifici pagati come facilmente risultano dagli estratti conto". Invece nel 2016 per Marco Arosio era arrivata comunque la citazione diretta a giudizio della Procura di Monza. E soltanto con il suo interrogatorio in aula l'imputato è riuscito a dimostrare che quei conti quadravano al centesimo, spingendo le parti civili a ritirare la querela. Ora che questa disavventura ha avuto un lieto fine, potrebbe anche decidere di fare partire una causa per risarcire le ingiuste accuse.