REDAZIONE MONZA BRIANZA

Ancora vandali al parco giochi e tornano le polemiche. La Lega: "Servono telecamere"

Un ennesimo raid vandalico. Un nuovo intervento di ripristino da parte del Comune. Una nuova ondata di polemiche.

Nei giorni scorsi il “Parco delle nuvole” di Desio è stato nuovamente preso di mira dai vandali. Che lo hanno totalmente imbrattato. Un secondo assalto nel giro di pochi mesi, nei confronti di un parco inclusivo costato oltre 200mila euro. "Basta prendere in giro i desiani - sbotta la Lega di Desio -. Dopo l’ennesimo raid vandalico, l’amministrazione ha provveduto doverosamente a ripulire il parco inclusivo di viale Rimembranze. Annunciando con enfasi ciò che per una qualunque amministrazione dovrebbe essere un’azione scontata, l’assessore alla sicurezza e vicesindaco Jennifer Moro ha comunicato che valuteranno l’installazione di sistemi di videosorveglianza intelligente che aiutino la polizia locale". Nel parco, in realtà, è già presente un sistema di videosorveglianza con telecamere, "per quale motivo l’assessore Moro e tutta l’amministrazione hanno deciso di spendere soldi dei cittadini per installare un impianto non intelligente - prosegue Andrea Villa del Carroccio - che a due anni dalla sua inaugurazione risulta inadeguato e non è servito per difendere l’area giochi? Di recente l’amministrazione ha investito altre risorse per installare 14 telecamere nel piazzale della stazione ferroviaria e nel parchetto di via Volta ango

lo via Carducci. Ci auguriamo che questa volta le abbiano prese intelligenti".

"Priorità della giornata: ripristino del decoro del teatrino del Parco sulle Nuvole, orribilmente imbrattato nel weekend - ha spiegato alcuni giorni fa l’assessore Moro -. La città si fa carico del ripristino del decoro di un luogo destinato a tutti i bambini e sul quale ha molto investito. Come sempre però è giusto affrontare il problema all’origine. Valuteremo l’installazione di sistemi di videosorveglianza intelligente che aiutino la polizia locale e l’inizio di un percorso di educativa di strada ai ragazzi che lo frequentano, che resta il vero cuore del problema. L’obiettivo? Che i ragazzi rispettino i beni pubblici: che appartengono a tutti, anche a loro".

Alessandro Crisafulli